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Fideuram ISPB: profitti e ricavi stabili nei primi 9 mesi

11/12/2018

Cala la raccolta in risparmio gestito, mentre cresce l'amministrato. Utile netto a 657 milioni (-1%), commissioni nette a 1,28 miliardi (+1%). Masse in crescita a 153,3 miliardi (+6%)


Fideuram ISPB chiude i primi 9 mesi dell'anno con un utile netto di 657 milioni di euro (-1%), in linea rispetto ai 662 milioni dello scorso anno. Il risultato netto della gestione finanziaria si mantiene stabile a 1,4 miliardi, mentre l'utile operativo cala del 3% a 979 milioni di euro. Le commissioni nette risultano in lieve crescita a 1,28 miliardi (+1%) rispetto al saldo di 1,27 miliardi registrato al 30 settembre 2017, grazie alle commissioni nette ricorrenti che riflette - si legge in una nota - la crescita delle masse medie di risparmio gestito, passate da 144,2 miliardi al 30 settembre 2017 a 153,3 miliardi alla fine dei primi nove mesi del 2018 (+6%). Quanto alle commissioni di performance, la banca spiega che erano risultate marginali anche lo scorso anno.

Le spese di funzionamento, pari a 432 milioni, hanno evidenziato un contenuto aumento (+2%) rispetto a quelle dei primi nove mesi del 2017 (423 milioni). In dettaglio, le spese del personale (253 milioni) hanno registrato nel periodo un incremento del 4% - spiega la banca nella nota - legato principalmente al rafforzamento dell’organico (+174 risorse) soprattutto nell’area commerciale, mentre le altre spese amministrative (172 milioni) hanno segnato un lieve aumento (+2%) in larga parte connesso a progetti di sviluppo previsti nel piano d’impresa. Il cost/income ratio tuttavia risulta pari a 30%, mantenendosi invariato rispetto ai primi 9 mesi del 2017.

Passando all’attività commerciale, i primi 9 mesi del 2018 hanno registrato una solida performance, che ha visto le reti distributive conseguire una raccolta netta di 7,9 miliardi (in calo dai 10,2 miliardi nei primi nove mesi del 2017) nonostante un contesto di mercato decisamente meno favorevole rispetto all’analogo periodo del 2017. L’analisi per aggregati mostra che la raccolta netta di risparmio gestito si è attestata a oltre 3,3 miliardi (8,6 miliardi nei primi nove mesi del 2017) mentre quella di risparmio amministrato è risultata pari a 4,6 miliardi (1,6 miliardi nei primi nove mesi del 2017). La banca spiega che tale andamento riflette "un orientamento più conservativo dei flussi di risparmio legato alla congiuntura di mercato".

Il numero complessivo di private banker è di 6.057 unità con un portafoglio medio pro-capite di oltre 36 milioni di euro. “Continuiamo ad ottenere risultati che dimostrano la forza di un modello vincente, basato sulla vicinanza alle esigenze della clientela, sulla qualità dei prodotti e servizi offerti e sulla capacità di accompagnare gli investitori attraverso una corretta e coerente pianificazione delle scelte di investimento" ha detto l'a.d. e d.g Paolo Molesini (nella foto). "Oggi il nostro modello si rivela sempre più attrattivo per nuovi risparmiatori e consulenti, che decidono di unirsi a noi: lo dimostrano i dati della raccolta e del reclutamento, il dinamismo commerciale, una gestione sempre oculata di costi ed investimenti e la conferma di una generazione di valore sostenibile nel tempo".

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