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Emergenti, ecco la lista dei desideri

12/13/2018

Patrick Zweifel, chief economist di Pictet Asset Management, analizza quali elementi servirebbero per una ripresa di questi mercati


Nell'ultimo anno i mercati emergenti sono stati turbolenti sia sul fronte del reddito fisso che su quello delle azioni. Secondo Patrick Zweifel, chief economist di Pictet Asset Management stila una lista di 5 desideri che potrebbero aiutare a far si che si inneschi una ripresa.

In primo luogo, se è vero che un’economia statunitense forte è di norma positiva per i mercati emergenti, esiste anche un confine sottile. "Una crescita troppo forte spinge la banca centrale a tirare il freno, aumentando i tassi d’interesse e rilanciando il dollaro. Ciò incide sui mercati emergenti, soprattutto quelli che pagano gli interessi sul debito estero in dollari" spiega l'esperto. 

 

La minaccia di una guerra commerciale è stato il principale rischio per la crescita economica globale nel 2018. Questi 90 giorni comunicati saranno rispettati e a quali sviluppi porteranno? "Ciò che è evidente è che la crescita del PIL dei mercati emergenti è al momento più strettamente legata alla crescita reale delle esportazioni globali rispetto a quella dei mercati sviluppati. Ogni riduzione delle attuali tensioni commerciali darebbe grande slancio ai mercati emergenti" prosegue Zweifel.

Il Presidente Xi vuole riequilibrare l’economia portandola su di un percorso di crescita maggiormente guidata dai consumi. Ma quella del ribilanciamento è una strada lunga e commenta l'esperto: "riteniamo che il pragmatismo a breve termine della Cina meriti di essere accolto con favore dagli investitori dei mercati emergenti. La Cina rimarrà il motore della crescita dei mercati emergenti per gli anni a venire, quindi sarebbe meglio se un rallentamento della sua economia avvenisse in modo graduale e non improvviso".

 

E se tutti questi desideri dell'esperto verranno esauditi allora il quarto dovrebbe realizzarsi automaticamente ossia "solidi prezzi delle materie prime sono di norma un fattore positivo per i mercati emergenti, soprattutto per quelle economie che sono esportatrici nette di materie prime".

Infine, come ultimo desiderio per il 2019, si chiedono reazioni analogamente vigorose da parte delle autorità dei mercati emergenti nell’anno che verrà, qualora dovessero essere necessarie.

 

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