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Un quintetto al vertice di Azimut

4/29/2019

Ok dall'assemblea dei soci alla nuova governance. Nuovo a.d. è Gabriele Blei (39 anni) che sarà affiancato da quattro co- a.d.: Paolo Martini, Alessandro Zambotti, Massimo Guiati e Giorgio Medda


Via libera dell'assemblea di Azimut Holding alla nuova governance della società che sarà guidata da cinque amministratori delegati. Durante la riunione del 24 aprile i soci hanno espresso un parere favorevole alla nomina di Gabriele Blei (39 anni) ad amministratore delegato della società. Blei sarà affiancato da quattro co-a.d.: Paolo Martini (46 anni), come a.d. e d.g., Alessandro Zambotti (37 anni), come a.d. e cfo, e Massimo Guiati (47 anni) e Giorgio Medda (44 anni), come amministratori delegati. Più in particolare, spiega Azimut in una nota, Martini avrà ampie deleghe per lo sviluppo della rete Italia nonché sul progetto Azimut Libera Impresa, oltre ad avere responsabilità mondiali sul marketing; Zambotti continuerà ad avere ampie deleghe nell’area amministrazione e finanza, allargate a livello mondiale; Guiati avrà ampie deleghe per lo sviluppo della distribuzione a livello mondiale; mentre Medda avrà ampie deleghe per lo sviluppo delle società prodotto a livello mondiale.

L'assemblea ha approvato il bilancio 2018, chiuso con un utile netto di 122,1 milioni di euro (rispetto ai 214,8 milioni del 2018), la distribuzione di un dividendo totale ordinario di 1,50 euro per azione e ha espresso parere favorevole sul numero dei membri del consiglio di amministrazione nonché sulla durata in carica del board, confermando Pietro Giuliani (nella foto) come presidente. Semaforo verde anche all'unica lista di candidati (12) per la nomina del consiglio di amministrazione, presentata dall’azionista Timone Fiduciaria. 

"Nel settore del risparmio gestito iniziano ad essere evidenti alcuni segnali di criticità, tra cui la pressione sui margini,come ci insegnano i grandi asset manager come Blackrock, Amundi e Vanguard, la iper-regolamentazione, e il crollo delle barriere geografiche" ha commentato Pietro Giuliani. "Di fronte a queste pressioni convergenti, il rischio di marginalizzazione per gli operatori radicati solo localmente è reale. La scelta di essere presente in tutti i continenti è stata per Azimut una condizione di continuità del business e la base per dotarsi di nuove competenze realmente internazionali. Anche con la nostra dimensione cerchiamo la specializzazione nella qualità e nella capacità di reagire velocemente al cambiamento del mercato. Le scelte di governance recentemente comunicate vanno appunto in questa direzione. Abbiamo voluto ai vertici del gruppo manager giovani che però hanno già dato prova di sapersi muovere con abilità in diversi mercati anche molto lontani dalla nostra cultura".

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