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Green bond, il 2019 si chiuderà a quota 500 miliardi

5/29/2019 | Daniele Riosa

Boom di emissioni verdi anche in Italia: Enel, Snam, Ferrovie dello Stato ed Erg i capifila


Il mercato dei green bond a livello globale ha oltrepassato la quota di 420 miliardi di euro, superando in dimensione asset class obbligazionarie “storiche”, come i bond convertibili e l’high yield europeo. La forte attenzione degli investitori nei confronti di queste emissioni è testimoniata da un dato che ne certifica la crescita a livello globale nel primo trimestre del 2019: +42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con la prospettiva di chiudere il 2019 a quota 500 miliardi di euro.

Un successo, quello dei green bond, che riguarda innanzitutto l’Europa (che ha una quota del 61% a livello globale) e nello specifico anche l’Italia (quota del 2,6%), alla luce di importanti emissioni di società quotate quali Enel, Snam, Ferrovie dello Stato ed Erg, che ricorrono a questo strumento per finanziare nuovi o esistenti progetti con impatti misurabili sull’ambiente. Anche gli Stati guardano sempre più alle obbligazioni verdi: nei giorni scorsi, il governo olandese - in scia a quelli di Francia, Polonia e Belgio - ha emesso il primo titolo governativo verde con rating AAA, registrando 6 miliardi di euro di richiesta a fronte di domande di acquisto per 21 miliardi.

Opportunità e rischi per gli investitori

Chi investe in green bond ha la possibilità di misurare l’impatto del proprio investimento sull’ambiente. Ad esempio, nel caso del NN (L) Green Bond Fund, una delle strategie green bond più grandi al mondo, per ogni milione di euro investito nel fondo, vengono risparmiate emissioni di Co2 equivalenti alle emissioni medie annue di 235 autovetture, mentre la capacità di energia rinnovabile aggiunta equivale a 63 turbine eoliche.

Dietro il forte boom di emissioni di green bond, per continuare a coniugare performance e sostenibilità, è necessario che gli investitori si dotino di strumenti idonei alla selezione degli emittenti. Un approccio rigoroso deve includere necessariamente uno screening dei progetti finanziati e una valutazione accurata della visione strategica di lungo termine dell’emittente in chiave ambientale, anche ricorrendo a pareri terzi e a studi super partes. Nel selezionare un green bond, l’industria fa riferimento ai parametri individuati dai Green Bond Principles (tipologia di progetti finanziabili, gestione dei profitti e reportistica) e alle linee guida della Climate Bonds Initiative, che offrono più chiarezza su come ogni tipo di progetto sia conforme a un aumento di temperatura massimo di 2 gradi entro il 2100, come previsto dall’Accordo di Parigi del 2015.

“Per noi questo rappresenta lo standard minimo, ma certo non sufficiente, essendo convinti che una maggiore trasparenza sui progetti possa contribuire ad alimentarne ulteriormente la domanda” - ha dichiarato Bram Bos, lead portfolio manager green bonds di NN Investment Partners.

“In NN IP implementiamo anche un sistema di screening indipendente per valutare il profilo più ampio dell'emittente e la coerenza dell’obbligazione con la strategia della società. Se una banca emettesse un green bond per finanziare progetti di energia rinnovabile, ma allo stesso tempo stesse aumentando i prestiti in favore di società o progetti legati ai combustibili fossili, quanto sarebbe credibile il suo green bond?” – la chiosa dell’esperto di obbligazioni verdi di NN IP. Per queste ragioni, in virtù dell’approccio di NN IP nel campo dei green bond, il team di investimento della società a volte decide di escludere emissioni di rilievo per ragioni diverse dall’obbligazione in sé, tra le quali la scarsa trasparenza del progetto e l’operatività in settori ritenuti controversi e in contrasto con i valori sottostanti al green bond. Ad esempio, NN IP non investe in obbligazioni verdi di aeroporti, perché indirettamente supportano un’industria ad alta intensità di carbonio.

“La responsabilità è il fulcro di quello che facciamo - ha sottolineato Adrie Heinsbroek, principal for responsible investing di NN Investment Partners - e da sempre assumiamo il ruolo di investitore sostenibile con grande serietà. Tutte le obbligazioni presenti nel nostro portafoglio green bond devono offrire un contributo positivo misurabile attraverso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) come principio guida; al contempo, dedichiamo importanti risorse al costante aggiornamento del nostro sistema di screening interno che viene applicato a un universo di green bond globale: siamo convinti che sia possibile individuare opportunità sostenibili e promettenti nei luoghi più impensabili e ci impegniamo a localizzarle, ovunque si trovino, per inserirle in portafoglio”.

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