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Thaler ai CF: non cadete nella trappola dello "Sludge"

6/13/2019

Il premio Nobel per l'economia 2017, nel suo primo appuntamento pubblico in Italia, incontra la stampa a Milano e spiega in concreto la teoria del "Nudge" e, rivolgendosi ai consulenti, afferma...


"L'intera industria dei servizi finanziari deve far meglio nel progettare prodotti che facilitino le persone a prendere decisioni valide” è questo uno dei messaggi che arrivano da Richard Thaler, premio Nobel per l'economia nel 2017.

Nella sua prima apparizione pubblica in Italia, il padre della teoria del "Nudge" e della finanza comportamentale incontra la stampa a Milano (prima di prendere parte all'evento PFEXPO Gold Edition organizzato al Teatro Dal Verme) e ribadisce l'importanza del ruolo del consulente finanziario come vera e propria guida nella gestione degli investimenti dei risparmiatori. Un messaggio che ha una valenza ancor più decisiva in un Paese come l'Italia, in cui il livello di educazione finanziaria non ha ancora raggiunto livelli soddisfacenti. Nel''intera area OCSE il Bel paese è il fanalino di coda nell’alfabetizzazione finanziaria nonostante le famiglie italiane abbiano aumentato il risparmio, passando dal 25% degli asset finanziari totali detenuti nel 2007 al 30% registrato nel 2017.

 

“Il fatto che l'educazione finanziaria sia bassa rende il lavoro dei consulenti finanziari ancora più importante”, ha dichiarato Thaler. “Anche il più esperto tra noi ha bisogno di aiuto con problemi complicati come capire quanto risparmiare per la pensione, e come gestire il risparmio quando si va effettivamente in pensione. L'intera industria dei servizi finanziari deve far meglio nel progettare prodotti che facilitino le persone a prendere decisioni valide”.

Vale la pena guardare ancora una volta al nostro Paese per capire in quale quadro di riferimeno ci si muova: secondo un rapporto Consob di fine 2018, in Italia circa il 50% dei risparmiatori ricorre ai consigli di amici e parenti, poco più del 20% si affida alla consulenza professionale ovvero delega un esperto, mentre il 28% sceglie in autonomia. Il controllo della performance dell'investimento risulta poco diffuso: circa il 40% dichiara di non monitorare l'andamento degli investimenti effettuati

 

I consulenti finanziari dunque non devono essere soltanto dei professionisti competenti ma devono anche badare a tutta la componente più squisitamente umana e psicologica dei propri clienti. La paura ad esempio può costituire il peggior nemico negli investimenti ancor più pericoloso della volatilità dei mercati.

A questo tema di competenze si lega anche uno di remunerazione e secondo il premio Nobel "nel sistema ideale i CF dovrebbero essere pagati allo stesso modo e non in base al prodotto venduto, peccato che il sistema ideale non esista". 

 

Thaler è noto per la sua teoria della "spinta gentile" ovvero il pungolo che può influenzare positivamente il processo decisionale degli individui. Ha rivoluzionato le regole della finanza classica, ponendo al centro gli individui con il loro bagaglio di limiti cognitivi, aspettative, emozioni e previsioni distorte che inevitabilmente si ripercuotono sul successo delle loro decisioni. Insomma gli esperti dei servizi finanziari hanno il dovere di rendere le cose più accessibili e semplici combattendo l'acerrimo nemico individuato dallo stesso Nobel ovvero lo Sludge. Si tratta di teorie di marketing, pungoli, che anziché facilitare e aiutare il consumatore puntano a complicargli la vita e tendergli delle trappole. 

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