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7/24/2019 | Daniele Riosa
L’industria del risparmio gestito italiano archivia giugno 2019 con un flusso netto positivo pari a 1,5 miliardi di euro grazie all’apporto dei fondi aperti che ottengono +2,2 miliardi, dopo i -2,2 miliardi di maggio. Le gestioni di portafoglio invece registrano deflussi per -759 milioni, ancora in rosso rispetto ai -3,2 miliardi di maggio. Lo comunica l’Ufficio Studi di Assogestioni. Un dato in controtendenza rispetto ai mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio quando la raccolta aveva registrato flussi negativi.
Gennaio, invece, si era chiuso con un flusso netto positivo pari a 55,3 miliardi grazie all’ingresso nel perimetro del risparmio gestito di circa 53 miliardi di euro che potevano essere ricondotti all’acquisizione di nuovi mandati da parte di soggetti appartenenti al Gruppo Poste Italiane e, in particolare, al conferimento alla SGR di gruppo di un mandato istituzionale per la gestione del patrimonio di BancoPosta. Il vero bilancio del settore, alla fine del primo mese dell’anno, non superava così i 2,3 miliardi di euro di raccolta netta.
A livello di singole società, tra le prime big del settore, segnaliamo i 2 miliardi e 400 milioni raccolti dal Gruppo Intesa San Paolo. Buone le performance di Morgan Stanley con un più 532,6 milioni, di Axa con un più 251,4 milioni, del Gruppo Deutsche Bank con più 161,7 e del Gruppo Mediolanum con quasi 116 milioni. Azimut registra una raccolta positiva pari a 82,8 milioni.
Chiudono col segno meno Amundi: - 707 milioni, Invesco con meno 548, M&G Investements con meno 323, 3, Allianz meno 221,715 e il Gruppo BNP PARIBAS a -202,917. Il Gruppo Generali vede deflussi per 119,3 milioni, 76 quelli di Anima Holding e 33,98 milioni per Poste Italiane.
I dati di Assogestioni evidenziano anche un nuovo record storico per il patrimonio gestito che supera i 2.195 miliardi di euro.
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