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Il mercato italiano ritrova impeto. Ecco perché

7/24/2019 | Daniele Riosa

Guibout di AXA IM ricorda che “il Ftse Italia All Share NT ha messo a segno un rimbalzo del 6,94%”


“A giugno, con i tassi a lungo in forte ribasso, i mercati azionari hanno ritrovato la spinta, sostenuti dalla prospettiva di politiche monetarie accomodanti e di un calo delle tensioni tra Stati Uniti e Cina”. Gilles Guibout, gestore del fondo PIR AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers, ricorda che “il Ftse Italia All Share NT ha messo a segno un rimbalzo del 6,94%. Se in un contesto di rallentamento dell’attività economica e di ribasso dei tassi è logico che il settore dei servizi alla collettività sia uno dei principali beneficiari, lo stesso non si può dire dei settori più ciclici (consumo durevole, industria) che, contrariamente a tutte le attese, sono avanzati notevolmente, sulla spinta di un allentamento delle tensioni commerciali tra Cina e US”.

Il gestore consiglia un portafoglio equilibrato. “In questo contesto spiega - il fondo ha messo a segno un progresso simile a quello del mercato, a +6,83% sulla parte A EUR. La selezione titoli non ha potuto compensare la sottoesposizione del fondo al settore delle utilities, grande beneficiario del rally. A giugno abbiamo alleggerito l’esposizione a Ferrari e Campari, i cui recenti rialzi hanno ridotto il loro potenziale d’apprezzamento. Al contrario, abbiamo rafforzato la nostra posizione su Enel, che in questo contesto di tassi bassi destinati a perdurare offre ancora un margine di apprezzamento. Un approccio tattico che ci permetta di avere un portafoglio ben bilanciato è importante in un contesto incerto. Per questo abbiamo riacquistato quote di Enel e siamo rimasti esposti sulle banche solide, dopo avere disinvestito da quelle non ritenute solide”.

Serve “un approccio tattico per far fronte a una possibile fase di volatilità. Nelle prossime settimane, le pubblicazioni e i commenti dei risultati semestrali costituiranno certamente un importante strumento per misurare l’ampiezza del rallentamento della crescita, già osservato attraverso i recenti dati macroeconomici. Troppi dati deludenti potrebbero convincere le banche centrali della necessità di mantenere le loro politiche di tassi bassi”.

I mercati azionari “potrebbero conoscere una fase di volatilità visto il posizionamento consensuale degli investitori, come dimostrato dalle valorizzazioni. Il mercato in questo momento è molto polarizzato: gli investitori hanno preso le distanze dagli stessi settori (bancario, auto e telecom), mentre sono long su altri, come tecnologia, consumo di base e utilities. Di conseguenza, è molto probabile che qualunque dato significativo possa portare ad un aggiustamento di questo posizionamento. E questo potrebbe portare volatilità. Se il livello di valorizzazione attuale del mercato può sembrare ragionevole, in realtà le società che offrono visibilità e crescita sono attualmente scambiate a un tasso storicamente elevato mentre altri settori, come quello bancario, o quello dell’auto, sono stati raramente cosi a buon mercato”.

In conclusione, “in un contesto tanto incerto, conviene mantenere un buon equilibrio nel portafoglio e prendere in considerazione non soltanto la qualità delle imprese, ma al tempo stesso il posizionamento degli investitori”.

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