Tempo di lettura: 3min

MiFID II: i rendiconti spingeranno i fondi "low cost"

8/5/2019

È quanto emerge da un recente studio di Vanguard. Rosti: "Ogni euro che si paga in commissioni è semplicemente un euro in meno di rendimento"


Quella del 2019 sarà un’estate calda per intermediari e consulenti che, in linea con quanto previsto da MIFID II, dovranno fornire un rendiconto preciso, dettagliato, chiaro e in valore assoluto – non più solo in percentuale rispetto all’investimento – dei costi applicati ai risparmiatori italiani che, finalmente, potranno disporre di un parametro oggettivo per valutare la qualità del servizio ricevuto in termini di costi-benefici. "È una vera e propria rivoluzione poiché proprio la variabile del costo è fondamentale nel determinare la capacità di un investimento di produrre nel futuro extra-rendimento, consentendo ai risparmiatori di effettuare delle scelte più consapevoli tra gestione attiva e passiva. Il costo, infatti, è l’unico elemento certo che può essere controllato ex ante quando si effettua un investimento e non la sua performance" sottolinea Simone Rosti (nella foto), responsabile per l’Italia di Vanguard.

Rosti parte da una recente indagine di Vanguard su dati Morningstar dal titolo “Il caso degli investimenti indicizzati a basso costo”, in cui si sottolinea come le gestioni passive siano favorite nell’attuale contesto, dopo la crescita significativa degli investimenti indicizzati registrata nell’ultimo decennio. Secondo gli analisti del colosso dei fondi passivi americano, il costo è una variabile fondamentale nel determinare la capacità di un investimento di produrre nel futuro extra-rendimento. E ciò accade sostanzialmente per due fattori. Il primo è la relazione inversa tra costi degli investimenti ed extra-rendimenti: stando allo studio, negli ultimi 15 anni il numero delle gestioni attive e passive, sia azionarie sia obbligazionarie, che hanno sottoperformato rispetto al mercato risulta di gran lunga superiore a quello delle gestioni che invece hanno generato delle sovraperformance. Investendo in fondi a basso costo, insomma, gli investitori avrebbero minori possibilità di generare delle sottoperformance e viceversa.

Il secondo fattore preso in considerazione dalla ricerca è la bassa capacità dei gestori nel generare extra-rendimenti persistenti nel tempo: gli investitori che si affidano alla gestione attiva effettuano le loro scelte puntando sui fondi che hanno ottenuto sovraperformance in passato, pensando che gli stessi risultati possano essere replicati anche in futuro. Tuttavia, lo studio rivela come la persistenza della capacità dei singoli gestori di generare una sovraperformance sia veramente bassa. Partendo dagli extra-rendimenti dei fondi che si sono posizionati nei primi quintili nel periodo compreso tra il 2009 e il 2013 e analizzando gli extra rendimenti ottenuti dagli stessi nei cinque anni successivi (dal 2014 al 2018), Vanguard ha scoperto che non tutti sono stati in grado di confermare gli stessi livelli di extra-rendimento.

Dei 619 fondi che si sono piazzati nel primo quintile nel periodo 2009-2013, soltanto il 27,1% è stato in grado di confermare lo stesso risultato nel quinquennio successivo; il 53,2%, invece, si è piazzato in quintili inferiori, mentre il 19,7% è stato oggetto di fusione e liquidazione. Dei 622 fondi che invece si sono piazzati nel quinto quintile nel periodo 2009-2013, il 42,9% è stato in grado nei cinque anni successivi di migliorare il proprio posizionamento, mentre il 25,2% è rimasto stabile; il 31,8%, invece, è stato oggetto di fusione o liquidazione. "Quasi sempre, nella vita reale, più si paga per qualcosa e migliore è la qualità del prodotto che ci si aspetta di ottenere. Per quanto riguarda gli investimenti, però, la situazione è diversa perché non vi è motivo di ritenere che pagando di più si avrà una performance superiore. Ogni euro che si paga in commissioni di gestione o di negoziazione è semplicemente un euro in meno di rendimento potenziale. Ed esattamente come per i rendimenti, gli effetti dei costi si assommano nel tempo, a tutto svantaggio del raggiungimento degli obiettivi di investimento" conclude Rosti.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?