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Zanetti (Euromobiliare Advisory SIM): siamo pronti per i target del 2021

9/18/2019 | Marcella Persola

La start up che ha debuttato a maggio 2018, nel luglio scorso ha avviato un totale rinnovamento del processo di investimento e ora si prepara alle nuove sfide e a raggiungere gli obiettivi del piano presentato


Lo scorso luglio Euromobiliare Advisory SIM (EASIM) ha avviato un totale rinnovamento del processo di investimento. In particolare, così come ha comunicato il gruppo, è stata potenziato l'utilizzo di strumenti passivi nella costruzione dei portafogli ed è stata incrementata la differenziazione tra stili gestionali total return e a benchmark e tra profili di rischio. Abbiamo contattato Gianmarco Zanetti, direttore generale di Euromobiliare Advisory SIM (Gruppo Credem) per capire le prossime evoluzioni e cosa cambierà per i banker e i consulenti con questa novità. 

 

Quali sono le ragioni che vi hanno portato a rinnovare il processo di investimento e ad aprirvi anche a strumenti passivi?

La volontà di creare una discontinuità ampia rispetto ad una parte delle impostazioni gestionali degli ultimi 10 anni, con un rinnovamento quasi totale del team di gestione, ricercare maggiori sinergie tra analisti di mercato interni, providers di ricerca esterni e gestori. La necessità di consolidare un approccio differente nella costruzione delle asset allocation dei portafogli, attraverso un intenso utilizzo di strumenti “elementari” (quali titoli ed ETF/fondi passivi) ed uno molto selettivo rispetto agli OICR definiti attivi, dove questi ultimi diventano parte dei nostri portafogli solo se rappresentativi di asset type puntuali, escludendo quindi, in particolare per il servizio di gestione patrimoniale, quelli multi asset e “flessibili”. L’obiettivo è rendere i portafogli sempre più trasparenti e facili nella lettura da parte delle reti e della clientela, focalizzandoci sulle nostre competenze e sulla capacità di fare scelte di mercato puntuali e consapevoli, con una decisa attenzione alla riduzione dei costi impliciti dei portafogli in gestione.

 

Che significato assume questa novità per le reti e per i clienti?

Come ho detto uno degli obiettivi principali è quello di rendere trasparenti le scelte di portafoglio, permettere a chi si affida al nostro lavoro di comprendere al meglio come potranno reagire i portafogli nei differenti scenari di mercato. Semplificare quindi, senza però ridurre le possibilità di investimento e di azione sui mercati ed anzi abilitare il gestore ad essere più dinamico nelle proprie decisioni. Le reti devono essere poste nelle condizioni di comprendere e spiegare alla clientela le scelte di portafoglio del gestore: quelle corrette, quelle meno corrette e quelle che hanno bisogno di tempo per realizzare il proprio valore. Vogliamo quindi rendere il cliente consapevole dei rischi e delle opportunità dei propri investimenti, della necessità di rispettare il corretto orizzonte temporale per ottenere risultati e questo è possibile farlo solo con processi chiari, lineari anche se nel “dietro le quinte” richiedono analisi ed impostazioni strutturate, oltre a livelli di competenza elevati.

 

Possiamo fare il punto di EASIM, a più di un anno dal debutto, avvenuta nel maggio 2018. Quali risultati principali?

E’ stato un anno molto particolare, in cui abbiamo vissuto la nostra fase di “start up” in coincidenza con uno degli anni più complessi sui mercati finanziari tra gli ultimi 10, quindi dopo una prima fase sicuramente molto sfidante, oggi, grazie anche agli investimenti ed alle importanti azioni di rilancio sui nostri servizi, cominciamo a cogliere i primi frutti di questo lavoro sia in termini di apprezzamento da parte delle reti del Gruppo sia dagli sviluppi sul fronte esterno, tra cui in particolare la delega appena ricevuta da Banca del Piemonte. Tutti segnali che ci rendono confidenti nel raggiungimento dell’obiettivo a fine 2021: superare i 7 miliardi di asset sotto il perimetro dei nostri servizi di gestione, diretta ed in delega, e consulenza indipendente.

 

Quali saranno le prossime evoluzioni?

Sicuramente investire ulteriormente sulla qualità della nostra offerta: sviluppando alcune innovazioni per i portafogli modello in consulenza, grazie anche all’ingresso di un ulteriore “advisory portfolio manager”; puntando sui nostri  servizi patrimoniali (family&corporate business, immobiliare, art advisory ed assicurativo) e digitali; consolidando le numerose innovazioni che stiamo apportando al nostro processo di investimento, che prevedono tra l’altro anche uno sguardo molto attento ai rapidi sviluppi nell’applicazione dell’”aritficial intelligence”, degli “alternative data” e dei criteri ESG nel mondo del wealth&asset management. Il tutto grazie anche alle qualificate collaborazioni e partnership esterne selezionate nel corso degli anni.

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