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Lotta alla plastica e transizione giusta: l’impegno internazionale di Etica Sgr

10/28/2019 | Etica SGR

Il tema più sfidante della nostra epoca è il cambiamento climatico e occorre che ciascun attore della società faccia la sua parte. Il sistema finanziario non fa certo eccezione.


Il tema più sfidante della nostra epoca è il cambiamento climatico e occorre che ciascun attore della società faccia la sua parte. Il sistema finanziario non fa certo eccezione. Per questo Etica Sgr, società di gestione del risparmio italiana da sempre dedita esclusivamente agli investimenti sostenibili e responsabili, ha sposato fin da subito il tema della tutela dell’ambiente e lo dimostra non soltanto con la selezione dei titoli per i propri fondi, ma anche attraverso l’impegno nell’engagement e nel dialogo internazionale.

 

La società di gestione aderisce inoltre a varie iniziative a tutela dell’ambiente. Recentemente ha sottoscritto il progetto “A line in the sand – The New Plastic Economy”, un accordo globale per cercare di eliminare il problema della plastica e salvaguardare la vita negli oceani. I sottoscrittori si impegnano a raggiungere specifici obiettivi entro il 2025 quali l’eliminazione dei prodotti in plastica non strettamente necessari, l’innovazione per fare in modo che le materie plastiche di cui abbiamo bisogno siano riutilizzabili, riciclabili o compostabili in modo sicuro e il riuso dei prodotti in plastica già realizzati nel segno dell’economia circolare. Ad oggi l’iniziativa raccoglie 250 firmatari tra cui 15 istituzioni finanziarie con un patrimonio complessivo di 2.500 miliardi di dollari.

 

In virtù di questo impegno nei confronti del clima e del Pianeta, Etica Sgr ha deciso di fare la sua parte anche nella transizione giusta verso un’economia a basso impatto, in linea con l’Accordo di Parigi del 2015, al fine di accelerare l’azione per il clima e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Con questo approccio ha aderito alla “Dichiarazione di impegno degli investitori per una transizione giusta ad un’economia a basso impatto per il clima”, che considera il cambiamento climatico andando oltre l’aspetto ambientale, che resta ovviamente una priorità, e analizzando anche gli impatti dal punto di vista sociale, in termini di implicazioni sui posti di lavoro e, in modo più ampio, sulla comunità (con attenzione quindi alla dimensione sociale), oggi più che mai necessario per salvaguardare il futuro del nostro Pianeta e delle prossime generazioni.

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