Tempo di lettura: 3min
5/6/2020 | Daniele Riosa
“Quello a cui stiamo assistendo nei fatti è un’accelerazione verso il nostro mondo: Fineco non è diventata digitale, ma lo è nata”. Mauro Albanese, direttore commerciale Rete Pfa & Private Banking di Fineco, con un’intervista ad advisoronline.it, prefigura le trasformazioni che cambieranno la professione e il modo di lavorare dei consulenti finanziari. E rileva come “la nostra piattaforma integrata sta portando ad un aumento sia della share of wallet dei clienti esistenti, sia del numero complessivo dei nostri clienti”.
Come sarà la consulenza nel mondo post Coronavirus?
"In questa fase molto complicata per il Paese sono emersi alcuni elementi che stanno ridisegnando completamente la società italiana, e in particolare penso alla grande accelerazione che ha avuto la digitalizzazione in ogni settore. Si tratta di un trend strutturale che era già in corso, ma fenomeni che prima di questa crisi avrebbero avuto bisogno di 4-5 anni di tempo si stanno verificando più rapidamente. La conseguenza più immediata è che la clientela è alla ricerca di strumenti perfettamente operativi in ogni situazione di mercato e di un supporto da parte di consulenti esperti sempre disponibile. La nostra esperienza negli ultimi mesi è di un fortissimo incremento delle operazioni sulla nostra infrastruttura. La qualità del servizio che riusciamo a fornire, anche nella situazione attuale, grazie all’attitudine tecnologica di Fineco, si traduce nei dati di raccolta importanti che stiamo registrando dall’inizio della crisi. Nel prossimo futuro si rafforzerà l’interazione da remoto tra i consulenti finanziari e i propri clienti, un’abitudine che nel nostro caso era già ben radicata e non ha richiesto alcuna improvvisazione. Per quanto riguarda invece la presenza fisica, questa si andrà concentrando soprattutto nei servizi a più alto valore aggiunto. I nostri Fineco Center saranno sempre più orientati alla valorizzazione delle aree di ricevimento dei clienti, con una presenza meno sistematica dei consulenti, sulla base di una attività di pianificazione ben strutturata".
Nello specifico, che cosa rimarrà del passato e che cosa cambierà radicalmente rispetto ai paradigmi pre crisi?
"Quello a cui stiamo assistendo nei fatti è un’accelerazione verso il nostro mondo: Fineco non è diventata digitale, ma lo è nata, e la customer experience che sta garantendo la nostra piattaforma integrata sta portando ad un aumento sia della share of wallet dei clienti esistenti, sia del numero complessivo dei nostri clienti. Da un lato infatti la nostra clientela sta facendo diventare Fineco la sua banca di riferimento, con l’aumento cioè della quota che controlliamo degli asset di chi era già nostro cliente. La ragione sta nella qualità e nella trasparenza del nostro modello di business e negli standard elevati di interazione virtuale dovuti alla maggiore esperienza nel campo dei nostri consulenti. Dall’altro lato stiamo continuando ad acquisire nuova clientela, quasi tutta proveniente dal sistema bancario tradizionale. Questa crisi spingerà le grandi banche a rivedere i propri piani strategici riguardo al ridimensionamento della loro presenza sul territorio, un percorso già iniziato con la riduzione del numero delle filiali sul territorio e l’avvio della trasformazione digitale. Saranno costrette ad accelerare tutti quei processi che erano già stati avviati, ma che a questo punto diventano ancora più urgenti".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie