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Banche, auto e viaggi trainano il mercato azionario

5/29/2020 | Redazione Private

Il report settimanale proposto dal wealth management di Banca del Piemonte si concentra su altri tre aspetti: il Recovery Fund, i nuovi stimoli fiscali, la tensione crescente tra USA e Cina


Il report settimanale dei mercati proposto dal wealth management di Banca del Piemonte si concentra su quattro aspetti: il Recovery Fund, i nuovi stimoli fiscali, la tensione crescente tra USA e Cina e l’andamento positivo dei mercati azionari. Vediamoli punto per punto.

Recovery Fund: la proposta della Commissione

“Il Recovery Fund, i cui dettagli sono stati diffusi in settimana dalla Commissione Europea, potrebbe segnare una “svolta senza precedenti” nell’integrazione europea. Il fondo per la ripresa dell’economia Ue prevede una dotazione di 750 miliardi di euro, divisi tra 500 miliardi a fondo perduto e altri 250 sotto forma di prestiti, superando i 500 mld della prima proposta franco-tedesca. L’Italia sarebbe il principale beneficiario dell’erogazione dei fondi, dal momento che, secondo le prime informazioni, potrebbero andare al nostro paese 82 miliardi in sovvenzioni e 91 miliardi in prestiti, per oltre 170 miliardi in arrivo per l’economia italiana. Uno svolta tanto decisiva quanto innovativa è che il nuovo Fondo verrà finanziato da obbligazioni emesse dalla Commissione europea e garantite dal budget (bilancio) europeo. I titoli avranno scadenze diverse, ma l'impegno di è rimborsarli entro il 2058 e non prima del 2028, cercando di beneficiare di tutta la curva dei tassi. Quella della Commissione è ancora però una proposta e dovrà essere approvata dal parlamento europeo e quindi dal Consiglio Europeo, probabilmente già nel vertice del 18-19 giugno. Si annuncia una battaglia col gruppo dei paesi cosiddetti “rigoristi”. La fiducia sui mercati si è rinvigorita di nuovo con le dichiarazioni del membro BCE Villeroy, secondo il quale l’ECB non dovrebbe considerare la dimensione di un’economia quando decide le quantità di bonds da acquistare. Il programma PEPP dispone di tutta la flessibilità necessaria, ed è finalizzato ad evitare la frammentazione finanziaria e quindi alcune Banche Centrali devono essere libere di comprare di più e altre di meno. Queste aperture in seno al comitato direttivo della BCE hanno giovato al sentiment”.

Nuovi stimoli fiscali e tensioni USA-Cina

“In Giappone il governo ha annunciato un nuovo piano di stimolo fiscale di ulteriori 930 miliardi di dollari, che si aggiunge a quello del mese scorso, per un ammontare complessivo della manovra pari al 40% del PIL nipponico. I presidenti delle banche centrali di Cina e Giappone si sono detti disposti a fare più di quanto fatto sinora sia in termini di politiche convenzionali sia non convenzionali per sostenere la ripresa delle economie messe in ginocchio dalla pandemia. Pubblicato sempre in Germania l’indice IFO business climate per il mese di maggio che è risultato superiore alle attese. La componente dell’indice legata alle aspettative è risultata superiore alle previsioni con un dato a 80,1 rispetto al 75 atteso, il che ha alimentato la positività dei mercati azionari. Sul fronte contagi invece la situazione continua a migliorare in UE, UK e USA e resta pesante solo in alcuni emergenti. Ancora non si vedono segnali significativi di riaccelerazione dei contagi post riapertura (anche se forse è presto per trarre conclusioni). In Giappone stanno togliendo lo stato di emergenza. Nel weekend il Dipartimento del Commercio USA ha aggiunto 33 enti alla lista nera delle aziende con cui non possono avere rapporti, mossa che ha provocato una secca reazione verbale da parte del Ministro degli Esteri cinese. Il Parlamento cinese ha approvato quasi all’unanimità la decisione di proseguire con la stesura nelle prossime settimane di una legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, legge che i cittadini dell’ex colonia britannica e molti Paesi occidentali temono possa portare alla fine del regime di libertà e di quell’idea nata con la restituzione del Paese alla Cina nel 1997 di 'un paese solo, due sistemi'. La notizia ha provocato nuove sommosse ad Hong Kong, mentre gli USA hanno minacciato sanzioni anche per quella, e ovviamente le Autorità cinesi hanno ammonito di non immischiarsi in 'questioni interne'".

Mercati azionari sugli scudi 

“I mercati azionari non sembrano prestare attenzione più di tanto né ai dati economici in uscita (che segnalano una gravissima recessione) né al riacutizzarsi delle tensioni fra USA e Cina, legate oltre che alle accuse sulla diffusione del virus anche alla questione di Hong Kong. Forse ha contribuito a distendere il clima la dichiarazione delle autorità cinesi, secondo cui la politica di “un paese, 2 sistemi” non verrà modificata, l’autonomia non verrà ridotta, e il sistema legale indipendente non sarà cambiato. In generale il principale motore di spinta dei mercati è rappresentato dall’allentamento delle misure un po' ovunque in Europa, e perciò è normale che migliori la situazione della fiducia. E’ probabile che la direzione delle indagini di fiducia e dei dati macro segnali nel breve una svolta e quindi un notevole miglioramento dai livelli minimi disastrosi di marzo/aprile. E’ tuttavia possibile che ci vorrà più tempo per capire due aspetti: 1) la distanza reale dei livelli di attività economica rispetto a quelli di normalità e quanto tempo occorrerà perché la domanda ritorni a pieno regime; 2) se ci sarà la possibilità di ripresa dei contagi e con quale entità. Molti studi fanno capire con più o meno sicurezza che il virus si è attenuato ovunque, a prescindere dal livello di lockdown. Anche se ha creato danni economici con il blocco dell’attività tutti da quantificare, la convinzione è che il lockdown abbia però rallentato significativamente la diffusione del contagio: c’è una rilevante probabilità che riaperture e calo della tensione la faranno ripartire, auspicabilmente ad un ritmo accettabile. L’azionario, in forte guadagno, è stato trainato per questo motivo da settori molto ciclici come banche, auto, comparti legati ai viaggi ed al tempo libero, e turismo, rimasti assai indietro ed i più colpiti durante la crisi: il settore automotive ha beneficiato dell’annuncio di incentivi all’acquisto in Francia, insieme con prestiti ai leader nazionali (5 miliardi di euro a Renault) per un totale di 8 miliardi di euro”.

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