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Le imprese chiedono aiuto alla consulenza finanziaria

6/27/2020

“Una” delle tante “crisi nella crisi” è quella dei passaggi generazionali “forzati” - o “anticipati” - a causa dell’emergenza. Serve una reazione immediata da parte di tutta l'industria del wealth management.


Tante volte abbiamo letto e sentito parlare del forte impatto del Covid-19 su un’intera generazione che è stata duramente colpita dalla pandemia. Questa stessa generazione - e quella immediatamente successiva - è stata chiamata a valutare con attenzione, se non addirittura ripensare completamente, la successione del patrimonio e dell’impresa di padre in figlio. Ma servono ragionamenti rapidi. È questa “una” delle tante “crisi nella crisi”: quella dei passaggi generazionali “forzati” - o “anticipati” - a causa dell’emergenza.

 

Le “nuove generazioni” potrebbero trovarsi all’improvviso in condizione di dover gestire (e in alcuni casi salvare) l’azienda di famiglia. E non è detto che tali generazioni siano preparate a compiere questo passaggio, e neanche che i modelli aziendali siano adeguati per affrontare la situazione di crisi che abbiamo di fronte. Una crisi che nel biennio 2020-21, a seconda dei diversi scenari di persistenza della condizione emergenziale, potrebbe vedere le imprese italiane perdere tra i 509 e i 671 miliardi di fatturato.

 

È questo lo scenario che emerge dal nuovo Cerved Industry Forecast, che aggiorna le previsioni di marzo tenendo conto dell’evoluzione dell’epidemia, delle misure di lockdown e dei diversi DPCM. Nello scenario soft, in cui si prevede una graduale riapertura dell’economia a partire da maggio 2020, seppur in presenza di misure di contenimento dei contagi, e l’assenza di ulteriori periodi di lockdown, le imprese italiane perderebbero il 12,7% dei propri ricavi nel 2020, per poi riprendersi nell’anno successivo, in cui è previsto un aumento dell’11,2% che comunque non riporterebbe i fatturati ai livelli del 2019 (-2,9%).

 

Nello scenario hard, in cui si prevede la persistenza di una situazione emergenziale fino alla fine del 2020, con una ripartenza seguita da successivi periodi di lockdown, la caduta dei ricavi nel 2020 sarebbe molto più significativa (-18,0%), con un gap alla fine del periodo di previsione ancora più ampio rispetto al 2019 (-4,3%). Il tutto con inevitabili ripercussioni su tutto il patrimonio delle famiglie imprenditoriali. Questi numeri sono un importante segnale per l’industria della consulenza finanziaria e del wealth management che oggi, più che mai, deve mostrare la capacità di sapere delineare un set di azioni mirate e immediate, rivolte sia all’impresa, sia al patrimonio familiare. In una parola deve saper offrire un reale e concreto servizio di Corporate & Family Governance.

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