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Assoreti, il patrimonio non risente dell'effetto pandemia

8/27/2020 | Marcella Persola

Secondo il report trimestrale dell'associazione la valorizzazione ha segnato un progresso sia grazie alla raccolta generata dai consulenti, ma anche dalle performance dei prodotti


Il patrimonio delle reti nel mese di giugno sale a 614,6 miliardi di euro. Nonostante la fase di lockdown quindi a fine giugno la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento distribuiti dagli intermediari associati, tramite l’attività dei propri consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, segna un progresso rispetto a quella del trimestre precedente (570, 68 miliardi) e anche rispetto a giugno 2019 (584,43 miliardi). Questa è la fotografia che emerge dal consueto report trimestrale di Assoreti. 

 

La raccolta netta realizzata nel trimestre (10,8 miliardi) e, soprattutto, le performance dei prodotti che compongono il portafoglio dei clienti delle reti ha reso possibile quindi questa crescita che ha riguardato sia la componente di portafoglio investita in prodotti del risparmio gestito (+9,1%), che raggiunge così i 429,4 miliardi, sia la componente amministrata (+4,6%), ora pari a 185,2 miliardi.

 

Entrando nel dettaglio del risparmio gestito, il patrimonio degli OICR, sottoscritti direttamente, risulta pari a 197,2 miliardi di euro, con un incremento congiunturale dell’11,6% e un’incidenza complessiva sul portafoglio che sale al 32,1%. La valorizzazione delle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero è pari a 173,3 miliardi (+12,2%) mentre quella dei fondi aperti di diritto italiano si attesta sui 21,4 miliardi (+8,4%). Il patrimonio delle gestioni individuali raggiunge i 63,3 miliardi (+8,8%), con un’incidenza in portafoglio sostanzialmente stabile al 10,3%. La crescita risulta maggiormente evidente sulle GPF (+11,7%), che raggiungono così una valorizzazione pari a 28,2 miliardi, mentre quella delle GPM sale a 35,1 miliardi (+6,6%).

 

Il patrimonio dei prodotti assicurativi e previdenziali si attesta a 168,9 miliardi di euro, evidenziando una crescita del 6,4% e un’incidenza in portafoglio del 27,5%. 

 

 Nell’ambito del risparmio amministrato la componente in titoli ammonta a 82,5 miliardi di euro, segnando il maggiore incremento congiunturale (+15,2%) che ne determina la crescita anche in termini di incidenza in portafoglio (13,4%); la dinamica complessiva coinvolge tutte le tipologie di titoli, con maggiore evidenza per le azioni (+19,9%), exchange traded product (+21,9%) e certificate (+29,1%). Diminuisce, invece, la liquidità presente in portafoglio, pari a 102,7 miliardi; il processo di riqualificazione, osservato nel secondo trimestre, ne ha determinato la flessione (-2,6%), comportandone la riduzione anche in termini di incidenza (16,7%).

 

Paolo Molesini, presidente dell’Associazione, ha commentato: “Il forte rapporto personale tra i consulenti finanziari delle associate di Assoreti e i loro clienti ha consentito a questi ultimi di affrontare con fiducia i primi effetti della pandemia e di continuare a investire nel risparmio gestito. La diversificazione degli investimenti ha favorito il controllo dei rischi e la possibilità di beneficiare del rimbalzo del mercato del secondo trimestre”.

 

A livello di società si distinguono il Gruppo Fideuram con quasi 229,62 miliardi, segue Banca Mediolanum con 76,89 miliardi e Finecobank con 71,68 miliardi.

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