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2/1/2021 | Redazione Advisor
Lo scontro nella fondazione Enasarco si fa sempre più aspro e si arricchisce di un nuovo capitolo dopo l'elezione del nuovo cda e del nuovo presidente. Secondo Fiarc Confesercenti, che si è presentata al voto nella coalizione FarePresto!, il presidente Antonello Marzolla avrebbe inviato utilizzato gli indirizzi di posta elettronica in possesso di Enasarco per comunicare a tutti gli iscritti informazioni non veritiere, a carattere personale e politico sindacale, usando di fatto la fondazione come strumento di diffamazione nei confronti dei consiglieri d’amministrazione non appartenenti alla propria coalizione.
“Le opinioni personali, politiche e sindacali – si legge nel comunicato diramato dalla Fiarc - non possono e non devono essere diffuse come fossero decisioni ufficiali della Fondazione Enasarco. Purtroppo, però, è proprio quanto accaduto in questi giorni. Con una mail del 23 gennaio, il presidente, sub iudice, Antonello Marzolla ha utilizzato gli indirizzi di posta elettronica in possesso di Enasarco per comunicare a tutti gli iscritti informazioni non veritiere, a carattere personale e politico sindacale, usando di fatto la Fondazione come strumento di diffamazione nei confronti dei Consiglieri d’Amministrazione non appartenenti alla propria coalizione. Un comportamento inaccettabile, per il quale siamo pronti a chiedere al presidente Marzolla di rispondere in sede penale. Riteniamo inoltre particolarmente gravi le inesattezze sul Firr contenute nel messaggio inviato dal signor Marzolla".
“Inesattezze – prosegue la nota - che hanno generato false aspettative in tutti quegli agenti che oggi stanno vivendo una grave e drammatica crisi economica. Abbiamo chiesto, proprio per una corretta informazione, che fossero rese pubbliche le lettere dei ministeri vigilanti, con cui si contesta la legittimità di quanto approvato in ordine all’anticipazione Firr, la registrazione integrale della riunione del cda dello scorso 20 gennaio sul punto all’ordine del giorno inerente al Firr ed il testo della delibera votata”.
“Fiarc – conclude il comunicato - continuerà a lottare per una corretta trasparenza dell’azione della Fondazione, a tutela del diritto degli iscritti di sapere cosa effettivamente e veramente è stato disposto, ad oggi, in favore degli agenti”.
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