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Perché la transizione energetica non riguarda solo la generazione di energia pulita

2/1/2021 | Redazione Advisor

La transizione energetica è un'opportunità di investimento a lungo termine che trasformerà l'intero sistema energetico nei prossimi 30 anni. Ne parliamo con gli esperti di Schroders


La transizione energetica è un'opportunità di investimento a lungo termine che trasformerà l'intero sistema energetico nei prossimi 30 anni. Tale transizione comporta il passaggio da un sistema basato sui combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) a uno dominato da elettricità pulita e rinnovabile. Il suo scopo è quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) legate all'energia per aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici globali.

 

La generazione di energia rinnovabile è tuttavia solo un aspetto del cambiamento. Gli esperti di Schroders hanno identificato quattro aree di investimento distinte. Oltre alla generazione di energia rinnovabile, queste sono lo stoccaggio di energia, le infrastrutture di trasporto elettrico e le reti di trasmissione e distribuzione.

 

I grafici qui sotto dimostrano la portata della sfida e l'opportunità. Mostrano l'investimento stimato necessario per mantenere l'aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi; l'investimento attuale previsto e il valore di mercato delle quattro aree di investimento. Come mostrato si evince che il passaggio alla transizione energetica è solo agli inizi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per gli esperti di Schroders la produzione di energia pulita costituisce solo la prima fase di questa trasformazione, essa è l’area che più ha beneficiato del supporto dei governi. Ma oggi, anche senza sussidi pubblici, le energie rinnovabili sono già più competitive rispetto ai combustibili fossili in termini di costi, anche grazie ad importanti progressi tecnologici ed economie di scala. Inoltre, la crescente domanda dei consumatori di tecnologie eco-sostenibili, come quelle utilizzate per i veicoli elettrici, rappresenta un ulteriore driver per il settore.

 

A beneficiare di questo trend non saranno solo le grandi società nel campo delle utility, ma anche i produttori di energia indipendenti e i costruttori di attrezzature energetiche, come le turbine eoliche e i pannelli solari. Le opportunità però non si concentreranno solo nell’ambito dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili: l’idrogeno, per esempio, grazie alle sue specifiche caratteristiche chimiche, si candida come una delle possibili soluzioni per decarbonizzare i processi produttivi dell’industria pesante, il settore manifatturiero e il trasporto aereo. Nonostante risulti ad oggi più caro di altre fonti, in molti Paesi questa situazione potrebbe cambiare nei prossimi anni, grazie al crescente impiego nelle diverse economie.

 

La generazione di energia rinnovabile pone diverse sfide, prima tra tutte la capacità di trasportare efficacemente l’energia prodotta nei luoghi dove è presente la domanda. Spesso infatti, se pensiamo all’eolico e al solare, le aree migliori per produrre energia non coincidono con i centri dove questa energia è richiesta. Riuscire a connettere gli impianti energetici con la rete elettrica crea immense opportunità di investimento per le società che gestiscono sistemi di trasmissione su vasta scala. Ma non solo: secondo alcuni studi, entro il 2050, sarà necessario raddoppiare la lunghezza delle linee elettriche e il numero di trasformatori a livello globale per permettere un’efficace diffusione delle energie rinnovabili.

 

In generale, quindi, per rispondere alla crescente domanda di elettricità, le reti distributive attuali necessitano di aggiornamenti con tecnologie più potenti e “smart”.

 

Le sfide però non finiscono qui: l’eolico e il solare sono in grado di produrre enormi quantità di energia nelle condizioni giuste, ma che cosa accade in condizioni di assenza di sole o vento? È qui che dovrebbero entrare in gioco le soluzioni per immagazzinare l’energia, che coinvolgerà soprattutto le società attive nel campo della progettazione e costruzione di batterie e, in generale, delle soluzioni di immagazzinamento più innovative, capaci di risolvere i problemi posti dall’intermittenza della produzione di energia attraverso tali fonti.

 

Infine, con la crescente popolarità dei veicoli elettrici, diventerà cruciale disporre di una rete infrastrutturale distributiva adeguata. Sono sempre di più i consumatori interessati ai veicoli elettrici e diventa quindi fondamentale disporre di stazioni di ricarica maggiori. Le opportunità derivanti dalla produzione, dall’installazione e dalla manutenzione dei punti di ricarica hanno già attirato una serie di attori provenienti da diversi contesti, sia nuove società che operatori storici dal mondo delle utility e settore dell’Oil&Gas.

 

Per maggiori info ascolta anche il podcast:

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