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Herculano (iClima Earth): le prospettive dell'idrogeno verde

4/12/2021 | Marcella Persola

Il 2020 è stato l’anno dell’accelerazione a livello globale verso l’adozione di sistemi energetici alternativi e tra questi le celle a idrogeno hanno dominato l’attenzione


Grande attenzione oggi è riservata al tema dell'idrogeno verde, un tema che affrontiamo insieme a Gabriela Herculano, ceo di iClima Earth, società che ha portato a dicembre 2020 il primo ETF sulla decarbonizzazione su Borsa Italiana, iClima Global Decarbonization Enablers UCITS ETF (CLMA).

 

Quali sono le opportunità offerte dall'idrogeno verde?

L'idrogeno sta ricevendo un'attenzione senza precedenti sia da parte dei governi che delle aziende e viene ora promosso come il modo per decarbonizzare l'economia.

È già utilizzato in tutto il mondo, principalmente nell'industria per la raffinazione dell'olio di materie prime e la produzione di acciaio anche se il suo uso potrebbe essere esteso ai trasporti, allo stoccaggio dell'energia, alla produzione di energia e al riscaldamento. Aspetto ancora più importante, può essere prodotto senza emettere anidride carbonica. Attualmente, però, meno dello 0,1% dell'idrogeno proviene da fonti rinnovabili. Il gas naturale è attualmente la fonte di 3/4 della produzione annua globale di 70 milioni di tonnellate.

Il crollo dei prezzi dell’energia da fonti rinnovabili ha indotto gli analisti a prevedere che la produzione di idrogeno verde da queste fonti sarà competitiva in termini di costi con l'idrogeno grigio entro il 2030. Un'applicazione chiave che identifichiamo come cruciale e che può svilupparsi rapidamente fino al 2030 è lo stoccaggio dell'energia: l'idrogeno potrebbe essere utilizzato per immagazzinare elettricità dalle rinnovabili che altrimenti andrebbe sprecata.

Infatti, nel 2020, in Inghilterra e Scozia si sono persi circa 3.600 GWh di energia eolica, sufficienti per alimentare un milione di case per un anno intero. Sempre lo scorso anno, in California si sono persi 1.587 GWh di energia solare ed eolica, abbastanza da alimentare 250.000 case per un anno. L'idrogeno consentirebbe di immagazzinare l'energia per un uso successivo quando si rende necessaria, oltre a offrire la flessibilità per bilanciare i livelli di domanda e offerta durante il giorno.

L'idrogeno, pertanto, potrebbe fornire la sicurezza energetica tanto ricercata in un sistema alimentato da infrastrutture di energia rinnovabile, per loro natura variabili. La questione, naturalmente, è quanto sarebbe competitiva la soluzione dal punto di vista dei costi.

Questo dipenderà dall’evoluzione di quattro variabili: il costo dell'energia rinnovabile, il costo del capitale per gli elettrolizzatori (per lo stoccaggio dell’energia), il costo delle apparecchiature e l'efficienza delle celle a combustibile e il costo complessivo della creazione di ammoniaca dall'idrogeno verde e il suo trasporto in tutto il pianeta.

 

Come investire in tale area? Con quali strumenti e perché?

L’idrogeno verde può essere un investimento rischioso quindi consigliamo di affrontarlo all’interno di un tema d’investimento più ampio, in cui questi rischi possano essere diluiti. Quello delle celle a combustibile è un tema rilevante anche sulle pagine dei giornali per gli accordi che aziende del settore hanno siglato con governi o altre imprese. Nel nostro ETF trovano spazio i player più interessanti che producono elettrolizzatori e celle a combustibile, nonché ai produttori di energia rinnovabile con progetti pilota significativi nel campo dell’idrogeno verde, pur mantenendo un’esposizione bilanciata alle molte altre aziende impegnate a trovare soluzioni al cambiamento climatico.

 

Quali risultati si possono ottenere?

Il 2020 è stato l’anno dell’accelerazione a livello globale, secondo noi irreversibile, verso l’adozione di sistemi energetici alternativi e tra questi le celle a idrogeno hanno dominato l’attenzione mediatica e dei mercati. A fine 2020, l’indice che abbiamo sviluppato per individuare e catturare i principali leader di ciascuna declinazione della decarbonizzazione riportava un apprezzamento a livello aggregato superiore all’80%, cui ha contribuito anche il sottosettore dell’idrogeno verde. Per il futuro vediamo queste aziende assumere un peso maggiore e contribuire in misura sempre più importante alla performance e al cambiamento che vogliamo vedere nel mondo dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico.

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