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FECIF, due progetti per migliorare il lavoro dei consulenti

11/29/2021 | Redazione Advisor

Vania Franceschelli, vicepresidente Fecif , spiega che la federazione “sta lavorando in diversi ambiti, con il fine di fornire a risparmiatori e CF i migliori strumenti e conoscenze per muoversi nel mondo dei mercati”


La Federazione Europea dei Consulenti Finanziari ha allo studio nuove misure per facilitare e completare il lavoro dei consulenti finanziari. In un contributo scritto per MF Milano-Finanza, Vania Franceschelli, vicepresidente Fecif, spiega che la federazione “sta lavorando assiduamente in diversi ambiti, con il fine di fornire a risparmiatori e consulenti finanziari i migliori strumenti e conoscenze per muoversi nel mondo dei mercati finanziari”.  

“Tra i punti di maggiore rilevanza - sottolinea - vi è la sostenibilità. L'emergenza Covid-19 ha accentuato la necessità di rafforzare la resilienza dei nostri modelli sociali. La transizione verso un'economia sostenibile comporterà notevoli sforzi di investimento in tutti i settori, il che significa che sia il pubblico che il privato saranno coinvolti in questo processo e che l'intero sistema finanziario sarà interessato da questa transizione. Uno dei principali obiettivi del FECIF in questo campo è la promozione della cultura finanziaria, che si articola in diverse iniziative nazionali di associazioni appartenenti alla Federazione volte a far acquisire ai cittadini un grado minimo di alfabetizzazione finanziaria per poter affrontare i problemi economici con prudenza e serenità”.

“A questo proposito - continua Franceschelli - FECIF mira ad aiutare le Autorità europee a creare un piano condiviso sull'educazione finanziaria. Inoltre, occorre che gli investitori non siano solo più consapevoli, ma possano basare le proprie scelte sostenibili anche su un sistema standardizzato e certificato. A questo proposito, FECIF ritiene necessario definire quanto prima un chiaro quadro normativo relativo agli indicatori di rispetto dei criteri ESG. Data la crescente importanza che stanno assumendo nell'orientare le scelte di investimento dei risparmiatori, questi indicatori devono essere universalmente accettati e standardizzati al fine di consentire la comparabilità delle varie soluzioni a livello europeo. Il FECIF sta portando avanti diversi progetti atti a fornire gli strumenti più innovativi per permettere ai propri consulenti finanziari di offrire il miglior servizio al cliente. L'iniziativa BillionAir, che partirà a breve, vuole offrire diverse opportunità alla categoria, sia in merito al marketing che alla creazione di una comunità incentrata sulla sostenibilità”.

“L'aspetto più interessante e innovativo – prosegue la vicepresidente - è rappresentato dalla possibilità di analizzare il livello di sostenibilità ed emissioni di CO2 dei singoli portafogli. Questo strumento vuole dare ai consulenti finanziari l'opportunità di comparare i portafogli dei propri clienti rispetto ad un benchmark, in modo da misurare il suo livello di sostenibilità e il suo allineamento con i target stabiliti dagli accordi di Parigi. La piattaforma offrirà anche uno strumento per ribilanciare il portafoglio secondo i criteri ESG e seguendo il principio di riduzione delle emissioni. Da questo deriva l'obiettivo di contribuire, tramite questa piattaforma, a responsabilizzare i consulenti stessi e renderli partecipi, assieme ai clienti, sulla riduzione totale delle emissioni di CO2, privilegiando aziende e fondi virtuosi rispetto a quelli più inquinanti”.

Il FECIF lancerà a breve anche “il Digital Marketplace, uno spazio dedicato ai propri membri dove questi potranno usufruire di servizi all'avanguardia offerti da diverse aziende del settore. La Federazione continuerà a cercare e collaborare con nuovi partner, in modo da aggiungere sempre nuove soluzioni sulla propria piattaforma, per supportare i consulenti finanziari nella loro attività. Tra i pilastri del FECIF c'è anche il dialogo con i regolatori in merito alle normative europee che disciplinano il settore, tra cui la MIFID II. La Federazione ritiene che, in generale, la Direttiva abbia raggiunto il suo obiettivo: aumentare la protezione degli investitori. Tuttavia, le norme della Direttiva hanno spesso comportato un eccesso di obblighi, controlli e oneri burocratici per intermediari e operatori e una documentazione eccessiva e disomogenea per gli investitori. Infatti, per ottemperare ai requisiti necessari e alla disciplina stabilita dalla MiFiD II, il settore ha sostenuto costi di attuazione che hanno inciso su quello sostenuto dall'investitore finale, il soggetto che la Direttiva intende principalmente tutelare”.

“Infine - conclude Vania Franceschelli nel suo contributo per MF Milano-Finanza- come sottolineato dal FECIF nel contributo alla consultazione pubblica della Commissione Europea, i temi della sostenibilità sono ancora troppo marginali nella Direttiva MiFID II e dovrebbero avere maggiore attenzione da parte del legislatore”.

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