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Cubelli presenta il piano di Fideuram per il ricambio generazionale

3/9/2022 | Redazione Advisor

Il condirettore generale di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking spiega che “abbiamo creato percorsi di uscita, in cui il consulente finanziario uscente e quello che subentrerà nel rapporto lavorano in team”


“Fideuram è un brand che esiste dal 1968, abbiamo quasi 6.000 consulenti finanziari e, per affrontare questo passaggio, ci siamo attivati con numerose iniziative: solo nell'ultimo anno e mezzo abbiamo inserito 150 giovani under 35. Selezioniamo giovani, per lo più laureati al primo impiego, li formiamo internamente e li remuneriamo per un paio d'anni, dando loro l’opportunità di iniziare a entrare nella professione; inoltre abbiamo creato la figura dei private banker assistant che vanno ad affiancare i professionisti più esperti. C’è un vantaggio reciproco: il giovane acquisisce le competenze per entrare nella professione, affiancando il consulente più anziano negli incontri con i clienti, mentre il team leader beneficia di un aiuto immediato su tutta la parte digitale e di un supporto per tutti gli adempimenti necessari nella gestione del cliente”. Fabio Cubelli, condirettore generale di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, con un’intervista a repubblica.it, si concentra sul ricambio generazionale, un tema fondamentale per la professione che vede numerosi consulenti finanziari in là con gli anni.

E per favorire questo percorso, il manager spiega che “abbiamo iniziative destinate a consulenti giovani, ma già avviati all'interno della professione, quindi tendenzialmente 30-35enni con alcuni anni di esperienza nel mondo bancario, ma con un portafoglio ancora limitato, a cui noi diamo un supporto economico, professionale e formativo per poter superare quei due-tre anni necessari per sviluppare un portafoglio adeguato. Lo facciamo anche attraverso una riassegnazione di clienti, perché il fenomeno dei consulenti finanziari che progressivamente abbandonano la professione per raggiunto limite di età, si porta dietro anche la necessità di poter redistribuire una parte della clientela. Abbiamo quindi creato percorsi di uscita, in cui il consulente finanziario uscente e il consulente che subentrerà nel rapporto lavorano in team, per dare modo al nuovo professionista di conoscere il cliente e a quest’ultimo di creare un rapporto con il nuovo private banker. Sul tema del ricambio generazionale aggiungo che con 25mila consulenti finanziari attivi nel settore c’è la necessità di far entrare nuove leve, di investire. Le reti del Gruppo Fideuram lo stanno facendo, ma è tutta l'industria che deve impegnarsi in questo campo”.

“Siamo - conclude Cubelli a repubblica.it - uno dei settori in Italia che meglio si sviluppano, con il potenziale per far crescere nuovi talenti e possiamo essere molto attrattivi come professione per i giovani”.

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