“La chiave per gestire l’emotività è la disciplina che si basa sulla preparazione e le competenze. L’emotività si gestisce attraverso un processo che per un certo verso sia anche automatico e non dipenda dalla nostra emotività perché il bias cognitivo è sempre presente essendo esseri umani. Quindi l’emotività possiamo gestirla con preparazione, competenza e un processo d’investimento il più possibile integrato da quello che sappiamo noi, da quello che impariamo dall’interazione col cliente e da una squadra che ci aiuta ad essere il più razionali possibili”. E' quanto ha spiegato Paolo Magnani, direttore centrale Credem, nel corso dell’incontro a “sci paralleli” tra sport e strategie di investimento, coordinato da Moris Franzoni, direttore commerciale rete CF Credem a cui hanno partecipato anche Giuliano Razzoli, medaglia d'oro olimpica e Gianmarco Zanetti, amministratore delegato Euromobiliare Advisory SIM. L’incontro si è focalizzato su come si possa andare oltre e vedere al di là la nebbia quando ci si imbatte in un cigno nero, nella finanza come nello sport.

Per Gianmarco Zanetti “la determinazione è fondamentale per affrontare i momenti di discontinuità perché ti permette di essere focalizzato sull’obiettivo e superare gli ostacoli che progressivamente i mercati finanziari ti pongono davanti. In questi due anni con guerra e pandemia tutto quello che abbiamo potuto vivere in negativo l’abbiamo vissuto. In questi frangenti è necessario rimanere ancorati ai fondamentali che hai condiviso col cliente. Da questo punto di vista l’orizzonte temporale degli investimenti è importantissimo: in un’asset allocation strategica è l’elemento che caratterizza la stessa condivisione che ho fatto col cliente, dall’altra parte ti permette di rimanere ancorato ai fondamentali. Certo, le scelte fatte possono essere messe in discussione, ma questo non significa mettere in discussione tutto l’assetto strategico ma apporre aggiustamenti. Le determinazione si sostanzia nell’avere consapevolezza dei propri mezzi ed eventualmente di farli evolvere con l’innovazione e l’adattamento ai cambiamenti della vita lavorativa e dell’ambiente circostante. In sostanza è necessario adattarsi in modo determinato ai cambiamenti”.

Magnani si è soffermato sull’evoluzione digitale della professione: “Gli strumenti finanziari non sostituiranno il consulente che rimarrà al centro della relazione col cliente, ma se non stiamo attenti a ciò che ci sta succedendo attorno non ce la facciamo. Siamo di fronte a un cambiamento in cui gli strumenti digitali diventeranno sempre di più importanti per interagire col cliente. Ma la sfida è quella di saperli usare e capirli. Anche in questo frangente ci vuole determinazione e competenza”.

Per Zanetti innovazione significa “essere capaci di aprirsi al mondo, farsi cioè contaminare dalle interazioni dell’ambiente esterno. Per questo il tema dell’ascolto del cliente è fondamentale. A questo si aggiunge il tema della sostenibilità, ascoltare i bisogni del cliente, capire che cosa vuol dire per lui sostenibilità. Il cliente è sì interessato al risultato dell’investimento ma vuol sapere come può impattare sulla società e per questo dobbiamo dargli una risposta concreta e quantificata”.

Maganni chiude rivelando il suo sogno, ovvero quello di “allargare il nostro mondo facendolo diventare un ecosistema fatto di partnership capace di creare valore e benessere per i nostri clienti”.