Luigi Conte, terminata la conferenza stampa di Anasf di mercoledì, in cui ha fatto anche un bilancio del suo mandato, ha risposto a una domanda di AdvisorOnline su quali problemi e quali opportunità ci saranno per i consulenti finanziari con la revisione della Mifid II in vigore dal 2 agosto. La modifica in questione, infatti, obbliga i CF a considerare le preferenze ESG dei clienti.

Il presidente dell’associazione spiega che “i problemi, se così vogliamo chiamarli, sono sempre di tipo operativo. Qualsiasi variazione normativa porta una serie di attività burocratiche. Come Ansaf possiamo essere utili a determinare quali sono gli aggiustamenti da fare. Ad esempio, qualche volta si parte con un questionario e si vede che può essere modulato in un certo modo. Come associazione e come professionisti segnaliamo alle nostre mandanti quando qualcosa può essere migliorato. Purtroppo, nonostante la tecnologia ci aiuti, spesso la burocrazia in Italia rende molto farraginosi tutti i processi e per ovviare a questo problema cerchiamo in ogni modo di essere utili ai consulenti”.

“L’opportunità della modifica della Mifid II - prosegue Conte - si lega a stretto contatto col mondo ESG: ovvero, il nuovo paradigma di rappresentare correttamente le scelte di investimento sulla base di un’idea di sostenibilità. Non vorrei però abusare di questo termine perché mi piacerebbe rendere consapevoli tutti del valore intrinseco della parola sostenibilità più del suo valore estrinseco. La sostenibilità fa rima con responsabilità, quella che noi associazione e noi consulenti abbiamo nei confronti delle generazioni future. In un momento in cui, il cambiamento, inteso nel senso più ampio possibile, diventa il tema centrale del futuro, dobbiamo essere in grado di interpretarlo con le giuste competenze e la necessaria sensibilità, in modo da diventare acceleratori funzionali. Con questo termine, intendo la capacità di essere protagonisti del cambiamento, studiarlo, in modo da essere in grado di farlo capire agli altri, ai cittadini risparmiatori nel nostro caso. Quindi le direttive in senso lato danno le indicazioni di comportamento, ma è nell’applicazione di questi comportamenti che si sostanzia il vero valore delle azioni stesse. Per questo è fondamentale che la norma sia rispettata e applicata attraverso le azioni quotidiane in modo che non resti un paradigma scritto”.

Conte sottolinea che “a questo proposito, Ansaf, in ambito ESG, sta formando migliaia di consulenti per far sì che siano riconoscibili dai risparmiatori come competenti in quanto certificati. Inoltre stiamo facendo di più, attraverso delle convenzioni in atto con delle strutture dedicate a questo scopo per fa sì che la scelta degli strumenti finanziari sia orientata verso la sostenibilità in maniera puntuale e non aleatoria e facendo in modo di avere strumenti per distinguere qual è l’attività veramente sostenibile rispetto a quella che ha problemi in questo senso e nel tempo distrugge valore. Il professionista deve aiutare il cliente ad effettuare scelte oggettive e consapevoli in questo ambito”.

“Per quanto riguarda la classificazione ESG – conclude in numero uno di Anasf - auspichiamo via sia una definizione dei criteri condivisa perché è necessario un approccio critico che sia supportato da strumenti chiari”.