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Educazione finanziaria, italiani ancora bocciati

10/18/2022 | Redazione Advisor

L’86% ha difficoltà a gestire le proprie finanze, mancano fiducia (34,6%), conoscenze (27,8%) e sicurezza (20%). E’ quanto emerge dall’Osservatorio Flowe 2022


I prossimi mesi saremo chiamati ad una maggior consapevolezza in relazione all’inflazione e aumento dei prezzi che influiranno sulla nostra quotidianità. Un tema difficile da affrontare tanto più che gli italiani hanno dimostrato scarsa cultura e preparazione finanziaria, con il 20% che non si sente per niente sicuro delle proprie capacità e competenze nella gestione degli aspetti finanziari.

A svelarlo è la seconda edizione dell’Osservatorio Flowe 2022 sull’educazione finanziaria in Italia, realizzato con la collaborazione di AstraRicerche e la consulenza di un team di psicologi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con l’obiettivo di indagare conoscenze e comportamenti della popolazione italiana su tematiche economico-finanziarie.  

Durante l’indagine, gli intervistati sono stati interrogati sulla comprensione di tassi di interesse, inflazione, potere di acquisto, diversificazione del rischio e del rapporto rischio-rendimento; i risultati sono stati discreti: il 27,8% ha dimostrato una conoscenza nulla oppure bassa, il 49,6% si è classificato nella media e soltanto il 22,6% ha mostrato una competenza alta. Gli esiti del test oggettivo sono confermati anche dalla percezione delle persone: il 34,6% non ha fiducia nelle proprie abilità di gestione delle finanze, che risulta difficoltosa, a diversi livelli, per l’86%. Ma non solo: in tanti si preoccupano che il proprio denaro possa finire quando sarà in pensione (63%), trovano complesso fare progressi verso i propri obiettivi finanziari (65,8%) e faticano a trovare soluzioni davanti a problemi economici (42,3%).

Inoltre, secondo lo studio, i comportamenti degli italiani in ambito finanziario necessitano un miglioramento: l’11% non controlla mai le proprie uscite (oppure lo fa soltanto raramente) e non ha l’abitudine di stilare un budget personale per avere una panoramica delle proprie risorse. Chi, invece, lo fa sempre (48,7%, di cui il 38,2% in modo non preciso), lo imposta per il mese corrente o successivo (47%), pochissimi lo stilano con un orizzonte temporale annuale (soltanto il 4,4%). Dati che testimoniano anche una scarsa propensione a uno sguardo più lontano sul ‘domani’: il 24,4% preferisce occuparsi del presente, rimandando il pensiero del futuro. 

Alla luce di questo scenario, considerata l’attualità, risulta ancora più cruciale lo sviluppo di una cultura finanziaria. Covinto portatore di questo messaggio è Flowe - B Corp che mira a educare i giovani sui temi dell'innovazione e della sostenibilità economica, sociale e ambientale – che, insieme all’investitore e trader italiano Luca Discacciati (ambassador di Flowe), ha redatto 6 regole per sviluppare una maggiore consapevolezza e preparazione dal punto di vista finanziario, così da poter affrontare con più ottimismo anche i periodi di difficoltà economica.

1 - STILARE UN BUDGET

Stilare un budget, magari con un foglio Excel è basilare per avere sotto controllo le proprie finanze. Riportare tutte le nostre spese, magari divise per area di interesse (ristoranti, attività sportive, viaggi etc.) ci permette di tenere sotto controllo tutte quelle piccole spese che, alla fine del mese, raggiungono somme importanti. Più è dettagliato il nostro budget, maggiore sarà il controllo che avremo sulle nostre finanze.

2 – PROGRAMMARE LE SPESE FUTURE

Una vacanza dall’altra parte del mondo, l’arrivo di un figlio piuttosto che acquisto di un’auto: la nostra programmazione finanziare deve tenere conto di tutte quelle spese future prevedibili, per le quali servirà impegnare una importante somma di denaro. Scriverle e tenerle davanti ai nostri occhi (magari nel file del budget) ci aiuterà a risparmiare e tenere sotto controllo le spese, facendoci arrivare preparati (e capitalizzati) il giorno in cui ci sarà da affrontare la spesa.

3 – ESSERE PRONTI AGLI IMPREVISTI

Purtroppo non sempre le cose vanno come vorremmo e gli imprevisti possono sempre capitare, come in una partita al Monopoli. Creare nel tempo un “fondo emergenze” è indispensabile per essere tranquilli e continuare a vivere serenamente anche nei momenti di difficoltà. Destinare un 10% circa del nostro reddito a questo fondo, ci consentirà di creare nel tempo un piccolo tesoretto, al quale attingere in caso di necessità.

4 – INFORMARSI

Le borse ed i mercati finanziari non si muovono a caso, ma vengono influenzati da quello che succede nel mondo. Tenersi aggiornati sui principali accadimenti del pianeta permette di avere una maggiore consapevolezza non solo sulle proprie finanze, ma anche su quelli che potrebbero essere i trend futuri. Quali fonti d’informazione scegliere visto che siamo nell’era delle fake news? Sicuramente meglio optare per giornali e siti web delle principali testate sia italiane che straniere, meglio evitare le notizie che circolano sui social network, soprattutto se non vengono citate le fonti.

5 – INIZIARE A INVESTIRE

Sembra un controsenso ma prevedere degli investimenti, anche in periodi finanziariamente più complessi, può essere una buona strategia per aumentare, a medio e lungo termine, il proprio tesoretto, acquisendo quindi fiducia nelle proprie competenze di gestione e nella propria disponibilità economica. È importante inizialmente muovere primi piccoli passi, per poi, con il tempo, progredire.

6 – ATTENZIONE AGLI ALTI RENDIMENTI

La regola aurea degli investimenti è che ad un alto rendimento, corrisponde un alto rischio. Non esistono eccezioni. È necessario fare quindi molta attenzione a chiunque ci proponga investimenti con ritorni elevati, dove però non vengono menzionati i rischi. La domanda che dobbiamo sempre porci quando ci troviamo davanti ad un potenziale investimento ad alto rendimento (e di conseguenza ad alto rischio) è se possiamo permetterci di perde la somma che vogliamo investire nella sua interezza. Perdendo l’intero capitale, il nostro tenore di vita verrà modificato? Se la risposta è sì, banalmente quell’investimento non fa per noi.

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