Quello del consulente finanziario non è un mestiere per giovani. Come si legge su Plus 24, l’inserto de Il Sole 24 Ore, la questione del ricambio generazionale è stata affrontata dal convegno annuale dell'Università di Catania dedicata appunto al “Nuovo ruolo dei giovani consulenti finanziari tra formazione ed educazione”. Per quanto riguarda l'età, infatti, più del 63% dei consulenti ha più di 50 anni. Tutte le fasce di età negli ultimi anni sono andate crescendo, più o meno marcatamente, tranne quella tra i 40 e i 29 anni che nel giro di cinque anni ha visto ridotta la propria presenza dal 32 al 22 per cento. Del resto anche le prove di ingresso, in questa professione, non sono limitate solo a soggetti molto giovani, ma vedono ingressi importanti in tutte le fasce di età. 

Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, spiega che “la nostra industria conta oggi su un'età media dei consulenti finanziari di circa 52 anni che, è bene ricordarlo, è indice di esperienza, di fiducia consolidata riservata dalla clientela e di un importante patrimonio di relazioni e di competenze maturate nel tempo. Ed è anche grazie a questa solida struttura che oggi i più giovani hanno la possibilità di inserirsi, non solo come risorsa essenziale per il progresso del settore, ma anche per il Paese, in virtù degli impatti che la professione genera sul sistema, tenendo presente che le Reti di consulenza coprono quasi 1115% della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane”. 

Secondo i dati di Assoreti, i consulenti finanziari over 65 rappresentano il 7,7% degli iscritti attivi e gestiscono asset totali stimati tra i 70 e gli 80 miliardi di euro. Per queste masse gestite, si pone inevitabilmente una questione di trasmissione a nuovi professionisti, ai quali dovrà essere garantito l'avvio di una camera nel settore con il supporto di team esperti.

“Le nostre Associate - spiega Tofanelli - propongono programmi importanti di inserimento e l'interesse dei più giovani inizia a rendersi sempre più evidente: il numero degli under 30 attivi è raddoppiato negli ultimi due anni, anche se i numeri in assoluto sono ancora esigui, da 600 a 1200. Ma, significativo è il dato degli aspiranti under 30 che nell'anno hanno rappresentato il 35% delle domande di iscrizione alla prova valutativa per l'accesso all'Albo; è qui che stiamo lavorando insieme alle nostre Associate per presentare soluzioni che siano in grado di tradurre queste aspirazioni in realtà”.