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CF, basta parlare di "ricambio generazionale"

3/4/2023

Finché chiederemo ai giovani di intraprendere la professione del consulente o del private banker solo per sostituire i futuri pensionati, non riusciremo a rinnovare l'industria.


L’appuntamento con ConsulenTia 2023 si sta avvicinando. Tra poco più di una settimana, a Roma, si confronteranno sui temi caldi di questo inizio anno le principali realtà di gestione del risparmio e tutti i protagonisti dell’industria della consulenza finanziaria. 

 

Guardando, ad oggi, il programma emergono molti dei temi caldi del momento: la transizione climatica, il ritorno dei bond, l’intelligenza artificiale, la gestione separata, la diversificazione, la sfida con i Btp, la gestione attiva, l’inflazione, l’inducements, il metaverso. Insomma gli ingredienti che caratterizzeranno il banchetto offerto nella tre giorni di ConsulenTia sono molti. Uno però sarà, a mio avviso, particolarmente interessante e sfidante per l’industria: il tema giovani.

 

Nel corso della terza giornata è previsto, alle 10.00, un convegno Anasf dal titolo “Largo ai giovani! Innovazione, sostenibilità e inclusione: l’industria finanziaria parla alle nuove generazioni”. Tra gli ospiti tanti manager ai vertici delle principali reti. Il convegno, come sempre accade a ConsulenTia, si chiuderà con la consegna della Borsa di studio JP Morgan AM - Anasf in memoria di Aldo Varenna (giunta alla sua nona edizione), ma quest’anno assume un valore nuovo perché ritengo sia giunto il momento di cambiare linguaggio quando si parla di nuove generazioni. Di affrontare il tema giovani in modo diverso rispetto al passato.

 

Recentemente, confrontandomi con un’amica che vanta un'importante esperienza nel mondo del private banking e della consulenza finanziaria, si rifletteva sull’annosa questione del ricambio generazionale. Una sfida che l’industria non ha ancora vinto e, considerando i numeri, non ha ancora affrontato nel modo corretto. Tante le riflessioni emerse ma una mi ha colpito più di altre.

“Finché l’industria parlerà di ricambio generazionale solo come necessità dettata dall’invecchiamento dei professionisti attivi, la sfida non potrà essere vinta. Un giovane non può essere attratto da un mondo che lo avvicina solo per sostituire un futuro pensionato. Dobbiamo cambiare la nostra proposta. Dobbiamo cambiare il nostro linguaggio”, ha affermato ad un certo punto la mia controparte. 

 

Qual è questo linguaggio? Vedremo se a ConsulenTia emergeranno delle novità. Personalmente le domande che farei a tutti gli ospiti del convegno Anasf sono due: 1) Perché un giovane che ha di fronte a sé aperte tutte le strade possibili deve rinunciare ad ogni altra opzione e intraprendere l’avventura del consulente finanziario/private banker? 2) Quali prospettive offre questo mondo a chi ha a disposizione il bene più prezioso di tutti, ovvero il tempo?

 

 

Foto di Philippe Bout su Unsplash

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