Retrocessioni, l’Unione Europea verso il salvataggio

“Al momento è molta remota la possibilità che venga superata l'attuale modalità prevalente di remunerazione del servizio di consulenza basata sulle retrocessioni”. Lo ha dichiarato Ugo Bassi, director of financial markets di FISMA
30/03/2023 | Redazione Advisor

“Al momento è molta remota la possibilità che venga superata l'attuale modalità prevalente di remunerazione del servizio di consulenza basata sulle retrocessioni”. Lo ha dichiarato Ugo Bassi, direttore DG Fisma della Commissione europea, durante il convegno che ha preceduto la cerimonia del Premio Alto Rendimento del Sole 24 Ore, arrivato quest'anno alla 25esima edizione.

Come scrive Il Sole 24 Ore, sul fronte della remunerazione dei consulenti finanziari comunque ci saranno novità importanti. Sicuramente sul fronte della trasparenza dei costi dei prodotti e dei servizi finanziari. L'alto funzionario Ue ha spiegato che “spesso i consulenti ricevono incentivi dalle società che producono prodotti finanziari, in corrispondenza della vendita di specifici strumenti. La mancanza di informazioni, che spesso si accompagna a questo modello, potrebbe portare a conflitti di interessi in cui il consulente agisce per il proprio interesse e non per quello degli investitori. Questo potrebbe portare alla vendita di prodotti con maggiori livelli di incentivi”.  

Per Bassi “il dibattito è aperto, ma stiamo valutando l'opzione migliore per permettere all'investitore di avere tutte le informazioni e creare valore rispetto a ciò che investe”. Dunque la strada di una maggiore trasparenza può essere il punto di equilibrio (e di compromesso) sul quale si sta muovendo la UE, per superare la situazione attuale, senza arrivare al radicale divieto degli inducement.

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