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Divieto commissioni, confermata la retromarcia dell’UE

5/25/2023 | Redazione Advisor

Lo si legge nella Retail Investment Strategy pubblicata dalla Commissione europea in cui sono inserite misure rivolte agli investitori retail, il cui obiettivo principale è quello di fornire il maggior numero di informazioni possibili e nel modo più trasparente possibile


Nessun divieto di commissioni nella Retail Investment Strategy pubblicata dalla Commissione Europea che ha deciso di mantenere lo status quo, a fronte delle lamentele di molti Paesi.

Con la Retail Investment Strategy, l’organismo di governo europeo, ha adottato un pacchetto legislativo sugli investimenti retail con l'obiettivo di consentire agli investitori al dettaglio (vale a dire non professionali) di prendere decisioni di investimento "che rispondano alle loro esigenze e preferenze, garantendo che siano trattati in modo equo e debitamente tutelati". Il fine, si legge su Teleborsa, è anche quello di aumentare la partecipazione retail ai mercati dei capitali, considerando che nel 2021 solo il 17% degli asset delle famiglie dell'UE era detenuto in titoli finanziari (azioni quotate, obbligazioni, fondi comuni di investimento e derivati finanziari), ben al di sotto degli importi detenuti dalle famiglie statunitensi.

Il pacchetto legislativo comprende misure di ampia portata volte a informare meglio gli investitori al dettaglio sui prodotti e i servizi di investimento con modalità più pertinenti e uniformi, aumentare la trasparenza e la comparabilità dei costi (imponendo al riguardo l'uso di una presentazione e di una terminologia uniformi), garantire che almeno una volta all'anno tutti i clienti al dettaglio ricevano una panoramica chiara del rendimento degli investimenti che compongono il loro portafoglio. Inoltre, intende affrontare i potenziali conflitti di interessi nella distribuzione dei prodotti di investimento vietando gli incentivi alle vendite che si limitano all'esecuzione dell'ordine (cioè quelle in cui non è fornita alcuna consulenza) e facendo in modo che la consulenza finanziaria corrisponda all'interesse superiore degli investitori al dettaglio.

Saranno anche introdotte maggiori garanzie e requisiti di trasparenza nei casi in cui saranno consentiti gli incentivi. Previsti anche standard elevati di qualifiche professionali per i consulenti finanziari. Sulle fronte della promozione degli investimenti, intende tutelare gli investitori al dettaglio contro il marketing fuorviante garantendo che gli intermediari finanziari (i consulenti) si assumano la totale responsabilità dell'uso (e dell'uso improprio) delle loro comunicazioni di marketing, anche quando sono effettuate tramite i social media, o tramite celebrità o altre terze parti da essi remunerate o incentivate. Tra le altre misure, c'è la volontà di ridurre gli oneri amministrativi e migliorare l'accessibilità di prodotti e servizi per gli investitori al dettaglio sofisticati, rendendo più proporzionati i criteri di ammissibilità per diventare un investitore professionale.

"Gli europei sono buoni risparmiatori ma poco inclini a investire - ha commentato Mairead McGuinness, commissaria per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali - La strategia sugli investimenti al dettaglio intende quindi sbloccare questo potenziale di investimento. Il modo migliore per farlo è assicurarsi che i cittadini siano meglio informati, ricevano un trattamento più equo e siano maggiormente in grado di conseguire i loro obiettivi finanziari a lungo termine".

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