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Servizi finanziari a distanza, ecco come migliora la normativa

6/8/2023 | Redazione Advisor

Secondo Massimo Scolari, presidente di Ascofind, “l’intesa tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell'UE sulla riforma delle norme UE in materia di commercializzazione dei contratti di servizi finanziari conclusi a distanza semplifica la legislazione esistente”


Massimo Scolari, presidente di Ascofind, con un post su LinkedIn, commenta l’accordo raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell'UE sulla riforma delle norme UE in materia di commercializzazione dei contratti di servizi finanziari conclusi a distanza.

Scolari ricorda come “lo sviluppo delle nuove tecnologie ha facilitato l'accesso a prodotti finanziari innovativi, ma allo stesso tempo i consumatori sono diventati più vulnerabili a pratiche di manipolazione come l'uso di interfacce progettate per ingannarli e deviare la loro attenzione verso prodotti o servizi che non volevano sottoscrivere o contratti poco chiari che, una volta firmati, sono difficili da revocare. Il testo semplifica la legislazione esistente, aumenta la protezione dei consumatori e crea condizioni di parità per i servizi finanziari conclusi online, per telefono o attraverso altre forme di commercializzazione a distanza”.

“In particolare - sottolinea Scolari - la proposta della Commissione abroga la direttiva del 2002 introducendo nuove disposizioni per i contratti sui servizi finanziari conclusi a distanza come capitolo aggiuntivo della direttiva sui diritti dei consumatori (CRD), che protegge i consumatori in tutti i tipi di pratiche commerciali. Alcuni articoli della CRD si applicheranno quindi anche ai servizi finanziari venduti a distanza”.

Secondo il numero uno di Ascofind, “gli elementi principali dell'accordo sono i seguenti: l'accordo politico chiarisce l'ambito di applicazione e la funzione di rete di sicurezza della direttiva, in particolare per i servizi finanziari esclusi o solo parzialmente coperti da altre normative settoriali. L'accordo migliora le regole di divulgazione e mira a modernizzare i requisiti di informazione precontrattuale, pur mantenendo la possibilità per gli Stati membri di imporre norme nazionali più severe, evitando così il rischio di abbassare il livello di protezione dei consumatori. In caso di utilizzo di strumenti quali robo-advice o chatbot, il consumatore avrà il diritto di richiedere l'intervento umano per comprendere meglio gli effetti del contratto sulla propria situazione finanziaria. L'accordo facilita l'esercizio del diritto di recesso dai contratti a distanza attraverso l'inserimento di una ‘funzione di recesso’ di facile individuazione nell'interfaccia del fornitore di servizi”.

“L'obiettivo - constata Scolari - è quello di rendere i consumatori consapevoli dei loro diritti di recesso e di garantire che recedere da un contratto non sia più oneroso che stipularlo. Poiché questo aspetto è importante per tutti i tipi di vendita a distanza, la funzione di recesso si applica a tutti i contratti a distanza, non solo a quelli di servizi finanziari. Il nuovo testo introduce un'ulteriore protezione per i consumatori dalle pratiche ingannevoli (dark patterns)”. 

“Una volta che il testo entrerà in vigore – conclude Scolari - gli Stati membri dovranno adottare misure per limitare l'uso di alcune tecniche di marketing per influenzare le scelte dei consumatori”.

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