Eurovita, il cronoprogramma per riscattare le polizze
Il nodo Eurovita (leggi qui le news relative) sembra essersi finalmente sciolto. Come si legge su Plus24, in settimanam sono stati firmati, in più step, gli accordi vincolanti che prevedono, tra l'altro, il passaggio del compendio aziendale (personale e piattaforme operative) oltre alle polizze per oltre 15 miliardi (ai valori di fine 2022) alla newco Cronos Vita, partecipata al 22,5% ciascuno da Intesa Vita, Generali, Poste Vita e Unipol e al 10% da Allianz.
Le 25 banche collocatrici si sono impegnate a fornire finanziamenti alla compagnia in caso di riscatto anticipato richiesto dai propri clienti fino a un massimo del 70% delle polizze di ramo I, in modo da evitare la vendita dei titoli e l'emersione delle relative perdite a danno delle compagnie attive nel salvataggio. Secondo quanto risulta a Plus24, alcune banche che non avevano firmato gli impegni, in particolare Solution Bank e Banca Cambiano, pare si siano finalmente decise ad aderire. Qualche altra piccola realtà potrebbe essere rimasta fuori, ma pare che sia stata individuata una soluzione che darà piena e totale garanzia a tutti i risparmiatori coinvolti. Il discorso vale anche per le cosiddette polizze orfane (ossia quei contratti distribuiti da soggetti che nel frattempo non sono più collocatori di Eurovita).
Attualmente il nuovo riferimento per gli assicurati diventerà dunque Cronos Vita, che a breve sarà autorizzata dall'Ivass, l'authority assicurativa che insieme a Banca d'Italia e al Mef ha avuto un ruolo determinante perla felice soluzione della vicenda. È questione di giorni anche la proposta di liquidazione coatta amministrativa di Eurovita da parte del commissario straordinario Sandro Panizza, che ha sostituito Alessandro Santoliquido, diventato in agosto direttore generale di Cronos, figura fortemente voluta dalle compagnie chiamate al salvataggio in quanto è un profondo conoscitore dell'assetto societario di Eurovita, avendone seguito le vicende fin dallo stop all'attività imposto alla compagnia a fronte del disimpegno al salvataggio da parte del fondo Cinven che nei giorni scorsi ha ricomprato i bond Euovita (per complessivi 16o milioni).
Il cronoprogramma stilato prevede poi che verso fine anno (ma non si esclude che si arrivi ai primi mesi del 2024) si proceda alla divisione delle polizze tra le cinque compagnie coinvolte nel salvataggio con i clienti che verranno ripartiti tra le cinque big dell'insurance. Come annunciato da Ivass durante una riunione tenutasi con le associazioni dei consumatori il 26 settembre, dal primo novembre sarà possibile riscattare le polizze e Santoliquido pare intenzionato a onorare le liquidazioni nei tempi canonici (nel giro di un mese) in modo che sia chiaro che non ci sono problemi di liquidità e che la corsa agli sportelli non è necessaria. Ai titolari di polizza residenti in comuni alluvionati sarà comunque garantita una corsia preferenziale (determinante sarà il Cap). In questi giorni inizieranno a essere inviate delle comunicazioni ai risparmiatori in cui si annuncia lo sblocco dei riscatti e il subentro di Cronos.
“Ora che la situazione è in sicurezza i risparmiatori non hanno nessun motivo di affrettarsi a eseguire il riscatto perché ormai sono tornati in possesso del medesimo contratto alle medesime condizioni con una compagnia solida (Cronos) e quindi devono tornare a ragionare da investitori - spiega Antonio Pinto, avvocato di Confconsumatori. Se serve liquidità o se ci sono investimenti più convenienti riscattano, altrimenti è meglio attendere la scadenza contrattuale, senza nessun timore che ormai sarebbe privo di senso”.