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6/24/2015
Gli investitori italiani preferiscono il breve termine. E continuano a mantenere un atteggiamento cauto quando si parla di strumenti azionari. A rivelarlo l'indagine annuale Schroders Global Investment Trends Survey, condotta su 20.000 investitori finali in 28 paesi, dalla quale emerge che oltre la metà (54%) degli italiani preferisce ottenere profitti anche contenuti ma a breve termine (1-2 anni), rispetto alla prospettiva di guadagni consistenti ma realizzabili solo nel medio – lungo periodo (oltre 5 anni). Una preferenza confermata anche dalla passione degli italiani (91% rispetto all'82% degli investitori europei) per le soluzioni di investimento in grado di generare flussi di reddito costanti (“income”). Un obiettivo che, inoltre, gli italiani dichiarano di perseguire con modalità che si discostano da quelle evidenziate in media per il campione europeo.
Se infatti la via obbligazionaria è la prediletta per l'8% degli investitori europei, questa percentuale raddoppia quando si parla con gli investitori del Bel Paese che preferiscono i bond nel 17%, mentre solo il 12% guarda con interesse al mondo equity (contro il 17% degli europei). Più allineati agli altri paesi del Vecchio Continente quando si parla di strumenti multi-asset, in questo caso la percentuale di investitori che amano questi fondi è pari al 12% in Italia e al 10% in Europa. Ma cosa si aspettano dal futuro gli investitori nostrani? Il 94% dei mille italiani coinvolti nell’indagine di Schroders è convinto di poter ottenere rendimenti positivi nei prossimi mesi, nell’ordine mediamente del 9%, tanto che solo il 17% pensa di ridurre le somme destinate agli investimenti. E la preferenza a livello geografico rimane l’Europa (45%) seguita dall’Asia (41%) e dal Nord America (32%). Il tutto sarà perseguito con l'aiuto di un consulente solo dal 29% degli italiani.
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