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Mediolanum, +38% alla fine del primo semestre

7/30/2015

I primi sei mesi dell'anno si sono chiusi con 227,4 milioni di utile contro i 164,94 milioni del 2014. La raccolta di Banca Mediolanum vola oltre quota 2,17 miliardi.


Il gruppo Mediolanum saluta il primo semestre 2015 con un utile netto consolidato in crescita del 38% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Secondo quanto comunicato dalla società guidata da Ennio Doris (nella foto), i primi sei mesi dell'anno si sono chiusi con 227,4 milioni di utile contro i 164,94 milioni del 2014. A livello di masse gestite e amministrate il gruppo ha dichiarato, al 30 giugno 2015, un risultato superiore ai 69,8 miliardi di euro, in crescita dell'8% rispetto ai 61 miliardi del 2014. Il grosso delle masse sono riconducibili all'attività condotta da Banca Mediolanum, che alla fine del semestre vanta asset per oltre 57 miliardi, in rialzo rispetto ai 50 miliardi del 2014. Crescono, sempre anno su anno, del 14% le masse di Banca Esperia: in particolare, la quota riconducibile a Mediolanum è passata dai 7,7 miliardi di giugno 2014, agli attuali 8,8 miliardi.

 

Più nel dettaglio, relativamente a Banca Mediolanum, si segnala una raccolta netta positiva per 2,17 miliardi complessivi, in rialzo del 15% rispetto ai 1.890 milioni del primo semestre 2014. Per quanto riguarda, invece, Banca Esperia, il gruppo segnala un utile netto di 5,8 milioni di euro, in calo del 23% rispetto all'anno prima. L'utile netto dei mercati esteri, invece, raggiunge quota 4,5 milioni. Alla fine di giugno 2014 la rete di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) è pari a 4.393 professionisti, con un portafoglio medio pari a 13,1 milioni di euro (contro i 12,2 milioni). Di questi 404 sono private bankers con un portafoglio medio pari a 32,1 milioni di euro. Dall'inizio dell'anno Banca Mediolanum ha reclutato 95 consulenti finanziari (ex-promotori finanziari).

 

Numeri che generano ottimismo in Massimo Doris che si aspetta un 2015 migliore del 2014, che si era chiuso con 320 milioni di utili, e conferma che l'incorporazione del gruppo Mediolanum in Banca Mediolanum, dovrebbe concludersi "entro la fine dell'anno, i tempi saranno serratissimi" ha aggiunto Doris che si dice, in generale, "soddisfatto" per il primo semestre dell'anno, soprattutto considerando l'incremento delle "commissioni di gestione (+27%) e del margine di interesse". Avere un'unica società, ovvero la banca, che prenderà il timone e sarà quotata a Piazza Affari, "darà una serie di vantaggi: maggiore semplificazione dal punto di vista della governance; eliminazione di una serie di costi amministrativi e risparmio fiscale, perchè i dividendi non devono più fare due passaggi" ha affermato Massimo Doris che, interpellato dall'Ansa, ha infine espresso l'auguro che, sul tema Fininvest, prevalgano le ragioni di Silvio Berlusconi dopo il suo ricorso contro la sentenza del Tar del Lazio che ha confermato l'obbligo, imposto dalla Banca d'Italia, di cedere la quota detenuta in Mediolanum dalla holding del Biscione eccedente il 9,9%. "Finivest ha fatto ricorso, per cui dobbiamo attendere come andrà. Speriamo vada a loro favore", ha detto il vicepresidente di Mediolanum ribadendo la disponibilità della famiglia "di acquistare una parte della quota". Anche se - precisa Doris - "c'è la fila di investitori istituzionali, che hanno contattato anche noi" nell'eventualità che il 20% del gruppo finisca sul mercato.

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