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1/30/2019 | Redazione Advisor
Grazie ad un exploit di fine anno l’industria delle reti di consulenti finanziari archivia il 2018 con un saldo complessivo netto pari a 30 miliardi di euro, un dato inferiore al 2017 di 23,4 punti percentuali soprattutto a causa dei deflussi registrati nell’ambito del risparmio gestito. Dati alla mano, infatti, secondo quanto comunicato da Assoreti l’industria ha chiuso il 2018 con una raccolta netta nel risparmio gestito di 13,4 miliardi di euro, contro i 35 dell’anno precedente. Completamente inverso il trend dei prodotti in regime amministrato che hanno registrato nel 2018 un saldo positivo per 16,7 miliardi, contro i 4,2 del 2017.
Per quanto riguarda il solo mese di dicembre, il dato rilevato da Assoreti indica una raccolta netta positiva per le reti pari a 2,6 miliardi di euro, con un incremento del 33,0% rispetto al risultato del mese precedente. La ripartizione per macro comparti evidenzia investimenti netti sul risparmio gestito per 1,4 miliardi di euro, valore più che raddoppiato rispetto a novembre, mentre il bilancio mensile sul comparto amministrato è positivo per 1,2 miliardi di euro, sotto la spinta degli investimenti in strumenti finanziari (1,5 miliardi) in parte compensati dall’uscita di liquidità (-314 milioni).
A livello di singole società sono 5 i gruppi che dominano la scena controllando circa il 90% della raccolta netta complessiva di tutto il 2018. In particolare spiccano sul podio: il Gruppo Fideuram, con 9,2 miliardi di flussi positivi in 12 mesi (3,9 raccolti dalla rete Fideuram, 4,1 da Intesa Sanpaolo PB, 1,1 da Sanpaolo Invest); FinecoBank, con 5,4 miliardi; Banca Generali con 5 miliardi. A seguire si segnalano i 3,5 miliardi di Banca Mediolanum e i 3,4 di Allianz Bank. Tra le altre solo Azimut supera il miliardo (+1,2 in dodici mesi).
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