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Banca Generali: la raccolta a gennaio è di 430 milioni

2/8/2019

La banca chiude l'anno con un utile netto di 180 milioni (-12%), ma crescono le masse a 60 miliardi. I wrappers valgono 14 miliardi di AUM, la consulenza evoluta 2,5 miliardi


Banca Generali chiude il 2018 con un utile netto di 180 milioni di euro in calo del 12% rispetto ai 204 milioni di euro dell’anno precedente che aveva beneficiato del forte contributo legato all’andamento dei mercati finanziari. I profitti netti nel quarto trimestre si attestano a 44,3 milioni di euro contro i 56,8 milioni dell'anno precedente. Tornando ai conti annuali, il margine d'intermediazione si è confermato pressoché invariato a 449 milioni, mentre il margine finanziario è salito del 5,8% a 84,1 milioni, di cui 60 milioni derivanti dal margine d’interesse (-2,4%). Positivo il risultato delle commissioni lorde che si sono avvantaggiate della crescita dell’8% delle commissioni di gestione (a 634 milioni), così come del balzo in avanti del 18% delle commissioni bancarie e d’ingresso (a 69 milioni). Le commissioni variabili invece si sono più che dimezzate rispetto all’anno precedente, scendendo del 66% a 38,6 milioni.

I costi operativi sono risultati pari a 96,6 milioni (+4,6%). Il CET 1 ratio si attesta al 17,5% e il Total Capital ratio al 19,0%. Le masse totali sono cresciute a fine anno del 3% a 57,5 miliardi e considerando nel perimetro anche le masse delle società in via di acquisizione (Valeur e Nextam) il livello complessivo raggiunge i 60 miliardi. Nell’esercizio è fortemente aumentata la componente di liquidità e di risparmio amministrato (14,8 miliardi, +15,6%), in particolare 7,1 miliardi (+20%) i depositi e 7,6 miliardi (+12%) l'amministrato. "L’incremento della liquidità e dell’amministrato - si legge in una nota della banca - risulta fisiologico nei momenti di forte volatilità dei mercati finanziari come quella che ha caratterizzato il 2018 e tende a riassorbirsi a favore di soluzioni di portafoglio diversificate nei trimestri successivi, creando opportunità di ulteriore crescita". Le soluzioni contenitore (wrappers) hanno raggiunto i 14,1 miliardi (14,4 miliardi a fine 2017), il 25% delle masse totali. Le soluzioni assicurative tradizionali sono cresciute a 15,4 miliardi (+3%), il 27% delle masse totali. I fondi/sicav sono risultati pari a 13,2 miliardi, e rappresentano il 23% del totale. Il valore delle masse con contratto di consulenza evoluta (advisory) a fine 2018 era pari a 2,3 miliardi, il 4% delle masse complessive.

Quanto alla raccolta di gennaio è risultata positiva per 430 milioni, in sensibile crescita rispetto agli ultimi mesi del 2018. La composizione della raccolta continua ad essere orientata verso le soluzioni più difensive: liquidità (248 milioni in conti), risparmio amministrato (137 milioni) e polizze assicurative tradizionali (69 milioni). Il contesto di volatilità di fine 2018 ha portato gli investitori ad un atteggiamento prudente complici anche le incertezze sul ciclo economico. Tra i prodotti amministrati, sono stati collocati 48,8 milioni tra nuove emissioni di certificates/private placement e collocamenti di primario. I contratti di consulenza evoluta (advisory) sono saliti a fine gennaio di 180 milioni raggiungendo i 2,5 miliardi a fine mese.

"In un anno contrassegnato dalla forte volatilità dei mercati che ha impattato i ricavi variabili, siamo riusciti non solo ad aumentare le dimensioni delle masse e il perimetro dei clienti, ma anche a gettare le basi per un nuovo slancio nella crescita futura siglando due operazioni straordinarie e sancendo una partnership di grande importanza come quella con Saxo" spiega Gian Maria Mossa (nella foto), a.d. e d.g. di Banca Generali. "Abbiamo allargato la gamma d’offerta - prosegue - presentandoci in modo ancor più distintivo e competitivo nelle soluzioni di investimento, lanciato tanti nuovi progetti all’avanguardia, e quasi raddoppiato le dimensioni delle masse sotto consulenza evoluta, raccogliendo crescenti consensi nei servizi di wealth management che ci avvicinano ulteriormente agli imprenditori. Nonostante la prudenza sulla congiuntura globale e le incognite geopolitiche all’orizzonte continuiamo a registrare il dinamismo di una domanda che ci riconosce qualità e professionalità, e per questo siamo fiduciosi di poter continuare a crescere guadagnando quote di mercato nel settore del risparmio".

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