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14/02/2019
Fideuram ISPB: crescono le masse in risparmio gestito nel 2018
di Massimo Morici
Highlights- Le masse e i profitti risultano in leggero calo rispetto al 2017 a seguito della performance negativa dei mercati finanziari

Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking chiude il 2018 con un l’utile netto consolidato a 834 milioni, in lieve diminuzione (-4%) rispetto a quello del 2017 (871 milioni). Il totale delle masse al 31 dicembre 2018 risultava pari a 213,1 miliardi (147 miliardi in risparmio gestito, 70% del totale), in lieve diminuzione (-2%) rispetto al 31 dicembre 2017 quando erano pari a 216,6 miliardi. Il calo è dovuto alla performance negativa dei mercati finanziari, che ha inciso in misura sfavorevole sui patrimoni per circa 13,7 miliardi, ed è stato parzialmente compensato dall’ottimo risultato di raccolta netta. L’attività commerciale del 2018 ha registrato infatti una solida performance, che ha visto le reti distributive conseguire una raccolta netta di 10,2 miliardi (12,2 miliardi nel 2017) nonostante un contesto di mercato decisamente più complesso rispetto a quello del 2017. In dettaglio, la raccolta netta di risparmio gestito si è attestata a 3,6 miliardi (11,6 miliardi nel 2017) mentre quella di risparmio amministrato è risultata pari a 6,6 miliardi (0,6 miliardi nel 2017), "riflettendo un orientamento più conservativo dei flussi di risparmio legato alla congiuntura di mercato" spiega il gruppo in una nota.
Il conto economico evidenzia che nel 2018 le commissioni nette sono risultate pari a 1,7 miliardi, in linea con il saldo registrato nell’esercizio precedente. Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante del margine commissionale (circa 94%), hanno continuato a dare stabilità ai ricavi risultando pari a 1,60 miliardi, in crescita del 2% rispetto al 2017 (1,57 miliardi). "Tale andamento riflette principalmente la crescita delle masse medie di risparmio gestito, passate da 145,9 miliardi nel 2017 a 152,3 miliardi nell’esercizio 2018 (+4%)" prosegue la nota di Fideuram, aggiungendo che "nel 2018 il margine commissionale ha beneficiato molto limitatamente (10 milioni) del contributo riveniente da commissioni di performance che, peraltro, erano risultate poco significative anche nel 2017 (27 milioni)".
Le spese del personale, pari a 350 milioni, hanno registrato un incremento del 6% legato principalmente al rafforzamento dell’organico (+102 risorse) soprattutto nell’area commerciale, mentre le altre spese amministrative sono pari a 236 milioni (+4%) e in larga parte legate a progetti di sviluppo previsti nel piano d’impresa. "I risultati raggiunti nel 2018, un anno particolarmente complesso in cui i mercati hanno registrato performance negative in quasi ogni comparto, sono in linea con quelli del bilancio precedente: l’utile lordo di circa 1,3 miliardi e la raccolta netta superiore ai 10 miliardi confermano la validità del nostro modello di servizio, resiliente, sostenibile e basato sulla relazione con il cliente, gestita grazie ai migliori professionisti della consulenza" commenta Paolo Molesini (nella foto), a.d. e d.g. del gruppo Fideuram ISPB.
"Essere riusciti a mantenere la rotta in questa fase di tensione economica e finanziaria conferma la qualità del lavoro svolto ogni giorno dalle nostre persone: private banker, manager, personale di sede e delle società controllate. Abbiamo investito in modo particolare nella formazione delle nostre reti perché in fasi complesse come quella attuale chi è più solido deve puntare sul miglioramento continuo delle competenze, sull’innovazione e sulla professionalità, per garantire un servizio capace di anticipare e guidare le scelte di investimento. Grazie allo sviluppo internazionale intrapreso dal nostro gruppo, infine, siamo in grado di perseguire nuove opportunità di crescita, in nuovi mercati e con nuovi strumenti di gestione, contribuendo così al disegno strategico delineato nel Piano d’Impresa 2018 – 2021" ha concluso Molesini.
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