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Iscritti OCF: 240 autonomi, 24 società e 55 mila consulenti

10/30/2019 | Daniele Riosa

A rivelarlo la professoressa Carla Rabitti Bedogni, recentemente rieletta alla presidenza di OCF, che nel corso del Fee Only Summit ha spiegato come ...


Come sarà il nuovo OCF? Se ne è discusso durante la tavola istituzionale organizzata da NAFOP durante il Fee Only Summit 2019 di Verona. All'incontro hanno preso parte Claudio Montefori (ministero dell'Economia), Carla Rabitti Bedogni (OCF) Marco Tofanelli (Asspreti) Maurizio Bufi (Anafs) Cesare Armellini (Napof), Massimo Scolari (Ascofind) e Alessio Amadori (Assonova).

 

Carla Rabitti Bedogni, recentemente rieletta alla presidenza di OCF, ha sottolineato "il lungo lavoro svolto finora e i continui e proficui rapporti con il Mef e la Consob, soprattutto dal 2016 in poi. La Consob, in particolare, è stata molto attenta nel vigilare sull'introduzione di nuovi segmenti all'interno dell'albo che dovevano finalmente legittimare in pieno l'attività svolta dai consulenti finanziari autonomi e di quella delle società di consulenza finanziaria".  La professoressa Rabitti Bedogni rivela numeri importanti: "Ad oggi sono stati iscritti 240 consulenti finanziari autonomi, 34 società di consulenza finanziaria che si aggiungono ai 55 mila consulenti abilitati alla consulenza fuori sede. Devo dire che il perimetro in cui opera adesso l'ordine è molto ampio". Per quanto riguarda la pratica di iscrizione spiega che "i tempi medi dei consulenti autonomi si aggirano sui 95 giorni, per le società sono 109. Una media di cento giorni inferiore ai 180 previsti dalla legge".

 

"OCF- spiega - non si occupa solo di iscrizioni e cancellazioni dall'albo, ma c'è tutto un settore dedicato alla vigilanza che ci è stato trasferito dalla Consob e che è assolutamente impegnativo. Le decisioni in questo senso vengono prese dal comitato di vigilanza che è da me presieduto. Un organismo completamente indipendente che non ha nessun rapporto col consiglio direttivo. Fino ad oggi questo organismo ha seguito 700 procedimenti che si sono conclusi con 97 provvedimenti tra cautelari e sanzionatori. Inoltre si sono svolte anche tre ispezioni". Queste ultime però "non devono essere considerate un fastidio, tenete presente che anche noi siamo soggetti al controllo della Consob".

 

Rabitti Bedogni esprime tutta la sua soddisfazione sul ruolo dei nuovi associati che rivestono "il medesimo compito che hanno gli storici componenti del consiglio direttivo ovvero di ordinaria e straordinaria amministrazione. I nuovi ingressi sono stati valutati in modo assolutamente positivo. Assonova, Ascofind e Napof sono portatori di culture parzialmente diverse i cui forti legami sul territorio danno un valore aggiunto importante". Anche il clima all'interno è buono: "Nel consiglio direttivo, composto da 15 persone, non ci sono protagonismi, anzi ognuno porta sempre il suo contributo. In questo periodo il consiglio si è riunito due volte e ha decretato 299 cancellazioni, contro 190 iscrizioni, di cui venti di consulenti autonomi. I numeri sono buoni e lavoriamo a un ritmo serrato".

 

Maurizio Bufi guarda al futuro e rivela che per i consulenti autonomi si sta lavorando alla costruzione di "un'architettura rinnovata che prevede una serie di adempimenti necessari". E chiede di "concentrarsi maggiormente sulla valorizzazione dell'aspetto reputazionale, la vera sfida che abbiamo davanti".

 

E apre a possibili modifiche statutarie: "Abbiamo presentato la richiesta, su cui c'è un accordo di massima di tutte le componenti dell'ordine, di inserire un limite al mandato del presidente per rendere la governance più corrispondente alla sua mission".

 

Massimo Scolari sottolinea come le quote di iscrizione all'albo siano troppo alte per le società di consulenza finanziaria "che oltre ai 3mila euro devono versare i contributi dei consulenti autonomi che lavorano per loro, ovvero 500 euro a persona. Abbiamo già posto questo problema e continueremo a farlo. Dovrebbe essere cioè corretto che i consulenti autonomi, che collaborano con le SCF, versassero un contributo non diverso dai consulenti abilitati che collaborano con una SIM".

 

Marco Tofanelli, è colui che ha gestito il passaggio della vigilanza da Consob a OCF, evidenzia come esistano "tre livelli di vigilanza: quello relativo alle segnalazioni, quella preventiva, che prima non c'era, è quella programmata. C'è una struttura interna che si occupa di tutto questo e che si appoggia alla Guardia di Finanza. Questi tre livelli si poggiano su tre principi cardine: economicità, efficienza ed efficacia. Questo tipo di attività è rivolta soprattutto a tutelare chi è vigilato, sono cioè gli stessi criteri a cui risponde la Consob o la Banca d'Italia".

 

Cesare Armellini spiega che sul tema della vigilanza "ancora prima che fossimo iscritti ad OCF, l'albo ci ha convocato per sapere da noi quali indicatori potessero essere più adeguati. I nostri indicatori sono stati quasi tutti accolti e ne siamo molto soddisfatti".

 

Un grido di dolore, rilanciato successivamente anche da Bufi, proviene invece da Alessio Amadori (Assonova), il sindacato di maggioranza del mondo dei bancari: "Il potere di vigilanza delle banche sui propri consulenti non esiste. Finora le banche hanno fatto solo pressioni. Gli scandali bancari provengono da questo modus operandi, ovvero da pressioni indebite fatte quotidianamente sui consulenti per vendere i propri prodotti".

 

Intanto anche la politica e il Mef in particolare, si sta muovendo per rendere la legislazione ancora più precisa. Come spiega Claudio Montefiori "l'attuale sistema di vigilanza a due livelli tra OCF e Consob è un buon compromesso che tutela tutte le categorie interessate. Il ruolo del Mef è un po' quello di garante del funzionamento e dell'efficacia della vigilanza. Comunque, l'interesse del ministero si concentra principalmente sulla tutela dell'investitore finale. La legislazione è quasi del tutto completa. Pensiamo che, all'interno della delega che scade il 26 novembre, il provvedimento arriverà in Consiglio dei ministri e verrà delineato così il quadro finale relativo alla vigilanza".

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