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4/28/2020
Le reti di consulenza finanziaria evitano il segno meno ma devono fare i conti con una fuga dei clienti dal risparmio gestito. Nel mese di marzo l’esplosione della pandemia determina un incremento dei flussi di raccolta su conti correnti, depositi e titoli che registrano un saldo positivo mensile di 6,3 miliardi, compensando ampiamente i deflussi registrati da fondi comuni e sicav che a marzo perdono oltre 2,7 miliardi di euro. Risultato, l’industria archivia il primo mese di pandemia con una raccolta netta complessiva positiva per 3,8 miliardi, portando il bilancio da inizio anno a +11,6 miliardi di euro. A livello di singoli prodotti, nell’ambito del risparmio gestito, si salvano solo i prodotti assicurativi e previdenziali che a marzo registrano rispettivamente flussi positivi per 404 e 50,8 milioni di euro.
Gli effetti dell’emergenza sanitaria si fanno sentire inevitabilmente anche sulla raccolta mensile delle singole società: secondo i dati rivelati da Assoreti solo due realtà chiudono marzo con un bilancio positivo sul fronte risparmio gestito, tutte le altre registrano deflussi su questo ambito. Complessivamente, alla fine di marzo, spicca Banca Mediolanum con flussi positivi per 1,16 miliardi (con +63 milioni nel gestito), seguida da FinecoBank con 802 milioni (nonostante i -746 milioni registrati nel gestito) e da Banca Generali con 517 milioni (nonostante i -229 milioni del gestito). A seguire si segnalano i 389 milioni raccolti da Allianz Bank FA (l’altra società che registra nel gestito un risultato positivo grazi ai +3,3 milioni) e il gruppo Fideuram che a marzo raccoglie 330 milioni di euro (nonostante i deflussi per 1,1 miliardi registrati sul fronte del gestito).
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