I segnali di un rallentamento per la raccolta delle reti a marzo ci sono tutti. A far tremare i vertici delle società è soprattutto la guerra tra Russia e Ucraina che ha rappresentato un vero e proprio tsunami per i mercati e ha spaventato i clienti.

Come si legge su Affari&Finanza della Repubblica, la sensazione è che il range in cui si muoverà la raccolta delle società a fine mese sarà tra un mesto meno 10 per cento e un poco esaltante più 10, ovvero uno zero di media. In gennaio e febbraio la raccolta non era stata esaltante e qualcuno aveva già visto un rallentamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Secondo Gian Luca Ferrari, analista di Mediobanca Securities, intervistato sempre da Affari&Finanza della Repubblica, non c'è da preoccuparsi molto. Ferrari ha analizzato l'andamento della raccolta netta nel corso del tempo e ha visto che la media degli ultimi vent'anni della raccolta netta sulle masse iniziali è stata positiva per il 9-10 per cento. “Negli anni di boom questo rapporto è salito fino al 18-20 per cento. Mentre negli anni peggiori, ne abbiamo presi cinque nell'ultimo ventennio, la raccolta è comunque cresciuta mediamente del 5 per cento”.

Sulla base degli andamenti storici, per tutto il 2022 Mediobanca Securities azzarda una previsione di rallentamento medio del 30-35 per cento della raccolta delle reti rispetto ai picchi del 2021. Ma rallentamento non significa diminuzione: la raccolta rispetto alle masse gestite continuerà - nonostante le difficoltà - a crescere, di poco ma a crescere. Per Anima soltanto dell'1 per cento. Per Azimut, Banca Mediolanum a Banca Generali tra il 5 e il 5,7 per cento. Per Finecobank del 7,2 per cento. Poi molto dipenderà dall’evolversi della situazione in Ucraina.