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Reti, impennata della raccolta a febbraio grazie al gestito

4/4/2022 | Daniele Riosa

Marco Tofanelli (Assoreti) spiega che i dati dimostrano “la capacità dei consulenti delle nostre associate di seguire con competenza e sensibilità i propri clienti in un momento di grande tensione”


Un febbraio col vento in poppa per le reti di consulenza finanziaria. I dati rilevati da Assoreti indicano, per il mese di febbraio, una raccolta netta pari a circa 5,4 miliardi di euro con un aumento del 40,5% rispetto al mese precedente e del 18,2% a/a. Il 72,7% dei volumi di raccolta coinvolge la componente finanziaria/assicurativa/previdenziale del portafoglio con risultati pressocché raddoppiati rispetto a gennaio (+99% m/m) ed in crescita del 6,8% a/a.

Nel confronto con il primo mese dell’anno, gli investimenti netti realizzati sulla componente gestita aumentano del 45,4% e raggiungono 2,4 miliardi di euro (-32,2% a/a), mentre i volumi di raccolta sugli strumenti finanziari amministrati, pari a 1,5 miliardi, crescono significativamente sia in termini congiunturali (309 milioni a gennaio) sia in termini tendenziali (114 milioni a febbraio 2021). Il flusso netto di liquidità destinato a conti correnti e depositi è positivo per 1,5 miliardi con una contrazione del 21,2% m/m e un incremento del 64,5% a/a. Nei primi due mesi la raccolta ha raggiunto, così, i 9,2 miliardi, valore superiore del 10,8% rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo del 2021.

Risparmio gestito

La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi di raccolta netta per 718 milioni di euro, valore più che decuplicato rispetto a gennaio ma in contrazione rispetto all’anno precedente (-38,8% a/a). Gli investimenti continuano a privilegiare gli Oicr aperti di diritto estero, con sottoscrizioni nette per 738 milioni; bilancio positivo anche per i fondi chiusi mobiliari (79 milioni) mentre il saldo è negativo sui fondi aperti italiani (-99 milioni). Nel complesso si conferma la decisa concentrazione degli investimenti sulla componente azionaria degli Oicr aperti (985 milioni). Il bilancio delle gestioni patrimoniali individuali è positivo per 567 milioni (+50,8% m/m; -13,8% a/a); le scelte di investimento tornano a coinvolgere le Gpm (209 milioni). I versamenti netti realizzati su polizze assicurative e prodotti previdenziali ammontano, nel complesso, a 1,1 miliardi di euro (-8% m/m; -34,7% a/a); si conferma l’orientamento all’investimento in unit linked (469 milioni) e polizze multiramo (510 milioni).

Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge, pertanto, 2 miliardi di euro, risultando pari al 51,2% dei volumi totali dell’industria (3,9 miliardi); l’apporto da inizio anno sale, così, a 3,5 miliardi e rappresenta il 38,6% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (9,2 miliardi).

Risparmio amministrato

I risultati di raccolta realizzati sulla componente finanziaria del comparto coinvolgono tutte le principali tipologie di strumento; in particolare il saldo delle movimentazioni è positivo sui certificate (361 milioni), sui titoli di Stato (332 milioni) e sulle azioni (276 milioni).

Venendo ai gruppi, al primo posto troviamo Fideuram, con una raccolta complessiva di più di 1,9 miliardi di euro di cui 768 milioni al gestito. Seguono FinecoBank con 638 milioni (294 il gestito), Mediolanum (764 milioni di cui 408 di gestito). A chiudere la top five di febbraio Allianz Bank con 507 milioni (267 il gestito) e Banca Generali (circa 496 milioni totali, di cui 295 al gestito).  

Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, sottolinea che “stiamo navigando in un periodo molto complesso. Mentre pensavamo di poter lasciare alle spalle l’emergenza sanitaria, la situazione geopolitica mette tutti nuovamente alla prova. I dati di febbraio offrono per il settore una lettura duplice della solidità del modello delle Reti: da un lato, la capacità dei consulenti finanziari delle nostre Associate di seguire con competenza e sensibilità i propri clienti in un momento di grande tensione; dall’altro, la maggiore consapevolezza dei risparmiatori della necessità di avvalersi, specialmente in fasi insidiose, di un servizio di consulenza qualificato che miri ad una protezione attiva dei risparmi nella prospettiva di creare valore”.

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