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Reti, in netta crescita la raccolta di ottobre: 3,7 miliardi

12/2/2022 | Daniele Riosa

Marco Tofanelli (Assoreti): “La capacità del consulente di comprendere le esigenze dei clienti e attenuarne i timori, specialmente in periodi di volatilità come quello attuale, trova rappresentazione in questi risultati”


Il mese di ottobre sorride alle Reti dei consulenti finanziari. Come comunica Assoreti, nel decimo mese dell’anno, queste realizzano una raccolta netta pari a circa 3,7 miliardi di euro. Il risultato mensile risulta, pertanto, in crescita del 32,6% rispetto al mese precedente (2,8 miliardi) ed in flessione del 35,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Le risorse si concentrano fortemente sugli strumenti finanziari amministrati sui quali vengono investite risorse nette per 4,1 miliardi di euro (2,8 miliardi a settembre); gli acquisti coinvolgono tutte le tipologie di prodotto con la decisa preferenza per i titoli a reddito fisso.

Il bilancio mensile per i prodotti del risparmio gestito è negativo per 45 milioni di euro; la raccolta su gestioni individuali e unit linked compensa solo in parte le uscite dai fondi comuni di investimento e dalle polizze vita tradizionali. Gli investimenti netti sulla componente azionaria, tra titoli e gestioni collettive e individuali, sono positivi per 824 milioni. Il saldo delle movimentazioni su conti correnti e depositi è negativo per 394 milioni. Da inizio anno la raccolta netta raggiunge i 36,9 miliardi di euro; risparmio gestito e strumenti finanziari amministrati contribuiscono per l’83,5%. Il numero dei clienti sale a 4,931 milioni (+12 mila unità m/m).

Risparmio gestito

Nell’ambito del comparto le gestioni patrimoniali individuali continuano a registrare la prevalenza delle sottoscrizioni; la raccolta netta mensile, seppure in flessione, è positiva per 314 milioni di euro, coinvolgendo sia le Gpm (210 milioni) sia le Gpf (104 milioni). I versamenti netti realizzati su polizze assicurative e prodotti previdenziali ammontano a 31 milioni; il saldo è positivo per le unit linked (248 milioni) ed i prodotti prettamente previdenziali (95 milioni) mentre si registra la prevalenza delle uscite sia sulle polizze vita tradizionali (-264 milioni) sia sui prodotti multiramo (-48 milioni). La distribuzione diretta di quote di fondi comuni aperti determina deflussi per 415 milioni di euro; i disinvestimenti coinvolgono in particolare i fondi obbligazionari (-431 milioni) ma anche i bilanciati (-200 milioni) ed i flessibili (-190 milioni) mentre continuano a prevalere le sottoscrizioni sui fondi azionari (449 milioni). Il bilancio mensile dei fondi chiusi è positivo per 24 milioni di euro.

Nel mese di ottobre, pertanto, il contributo al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è negativo per 67 milioni di euro e rappresenta il 3,2% delle uscite totali registrate dall’industria dei fondi (-2,1 miliardi). Da inizio anno l’apporto delle Reti si attesta a 10,4 miliardi risultando determinante nel sostegno dell’intero sistema dei fondi aperti che chiude i primi dieci mesi con una raccolta di quasi 8 miliardi.

Risparmio amministrato

Le scelte di investimento privilegiano i titoli a reddito fisso sui quali confluiscono 3 miliardi di euro, tra titoli di Stato (1,6 miliardi) e obbligazioni corporate (1,4 miliardi); positivo il bilancio anche per i titoli azionari (296 milioni) ed i certificate (152 milioni). 

Tra le società che si distinguono per raccolta netta totale primeggia il gruppo Mediolanum con 678 milioni, al secondo posto troviamo Fineco con quasi 585 milioni. Sul terzo gradino del podio ecco Fideuram con 582,5 milioni. Quarta Allianz Bank a 551 milioni, segue Generali con 506 milioni di euro.

Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, sottolinea che “la capacità del consulente di comprendere le esigenze dei clienti e attenuarne i timori, specialmente in periodi di volatilità come quello attuale, trova rappresentazione in questi risultati. Risultati che offrono un quadro sicuramente differente rispetto a pochi mesi fa ma che proprio in questa disomogeneità sono la prova della capacità delle Reti di assistere le famiglie in un percorso adeguato rispetto al periodo, agendo sempre nel loro interesse”.

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