Assoreti ha diffuso in settimana i dati di raccolta relativi al mese di marzo 2023 e, come dichiarato nel comunicato stampa dallo stesso segretario generale dell’associazione Marco Tofanelli, “I dati del mese confermano la solidità di un’industria che supera per volumi lo storico di raccolta dell’ultimo anno”, registrando, inoltre, un “deciso orientamento verso gli investimenti con una forte diminuzione della liquidità”.

 

Ma, nel concreto, in questi due anni in cui si è parlato molto del forte ritorno della liquidità e della crescente titubanza delle famiglie a investire, in che modo i consulenti finanziari hanno gestito la situazione? Come è stato modificato il portafoglio dei clienti tra marzo 2021 e marzo 2023?

 

Abbiamo raccolto nell’infografica seguente i dati mensili diffusi da Assoreti nell’arco di tempo marzo 2021-marzo 2023 e come vedrete all’inizio del 2022 è arrivata la prima svolta con un graduale abbandono dei fondi a vantaggio della liquidità. Una liquidità che a maggio dell’anno scorso ha sostituito anche i prodotti assicurativi e che, da quel momento, ha costretto i consulenti finanziari a proporre una alternativa al semplice “conto corrente”, ma che fosse pur sempre “risparmio amministrato”. E, dati alla mano, la risposta dei consulenti finanziari sono stati i titoli di stato, le obbligazioni corporate, i titoli azionari, i certificate e gli etf: sembra sia questa oggi l’unica via per convincere i clienti a non lasciare la liquidità ferma in conti correnti e depositi (nel grafico seguente la raccolta di titoli di stato, obbligazioni corporate, titoli azionari, certificate, etf è rappresentata dalla voce titoli, che in 24 mesi conquista letteralmente il portafoglio delle famiglie seguite dai cf).