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ConsulenTia 2015, le reti lanciano la sfida del "calcio totale"

2/6/2015 | Francesco D'Arco

Azimut, Banca Generali, Banca Mediolanum, Fineco, F&F, Banca Fideuram, Widiba si sono confrontati a viso aperto durante la plenaria dell'evento organizzato da Anasf e hanno annunciato un futuro in attacco. Ma Bufi chiede di più.


Se le reti di promozione finanziaria fossero delle squadre di calcio sceglierebbero di giocare con una strategia di attacco. Anzi. Viste le abilità di molti dei giocatori a disposizione qualcuno azzarderebbe anche il "calcio totale" della Grande Olanda di Cruyff: 11 giocatori completi in grado di attaccare, difendere e costruire gioco a centrocampo.

 

Mai come questa volta la metafora calcistica ben si presta a descrivere un dibattito che nel corso della terza giornata di ConsulenTia 2015, l'evento organizzato da Anasf, ha visto confrontarsi apertamente Massimo Giacomelli (Widiba), Massimo Doris (Banca Mediolanum), Armando Escalona (Finanza & Futuro), Alessandro Foti (FinecoBank), Pietro Giuliani (Azimut), Gian Maria Mossa (Banca Generali) e Antonello Piancastelli (Banca Fideuram).

 

Ad accendere il dibattito ci ha pensato Nicola Ronchetti (GfK Eurisko), che ha presentato la ricerca "Il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) in Italia. Il professionista al centro del sistema - Analisi dell'evoluzione della professione di consulente finanziario (ex-promotore finanziario) in Italia Pf Monitor 2005-2014". L'analisi ha offerto diversi spunti di riflessione e ripercorso ben 9 anni di ricerche evidenziando i fattori che caratterizzano oggi il rapporto tra pf e mandante e tra pf ed Sgr. Ma soprattutto ha fatto chiarezza su quella che è oggi la giornata media dei professionisti della consulenza e, dall'indagine, sono emersi tre diversi profili di consulenti (ex-promotori) che Ronchetti ha presentato con la metafora calcistica: gli attaccanti (con forte focus sui clienti potenziali), i centrocampisti (con un'attenzione equilibrata su clienti potenziali e attuali) e i difensori (focalizzati sulla clientela attuale).

 

Inevitabile l'invito rivolto da Germana Martano, direttore generale di Anasf, agli ospiti della tavola rotonda a individuare la squadra vincente. Un invito che ha avuto nelle risposte dei manager presenti una risposta quasi unanime: questo è un lavoro per giocatori completi in grado di valutare in ogni occasione qual è il ruolo migliore da svolgere. 

 

Da Giacomelli, che ha ribadito la strategia di attacco di Widiba, a Foti che ha parlato esplicitamente di professionisti poliedrici. Da Mossa che ha metaforicamente parlato di schema 3-3-4, a Giuliani che ha chiesto il maggior numero di attaccanti possibili. Da Doris che ha ricordato la naturale tendenza dei pf a iniziare la carriera come attaccanti e a chiuderla come difensori, a Piancastelli che ha elogiato il "multi-ruolo". Fino a Escalona che ha ricordato il calcio totale della Grande Olanda, il messaggio che è arrivato in sala è stato chiaro: il modello è vincente perché ha oggi un 65% di professionisti che attacca, un 25% che costruisce a centrocampo e un 10% ben saldo in difesa. E, fedeli alle tradizionali regole del calcio, i manager delle reti assicurano: squadra e strategia che vince non si cambia. Ma al massimo si sviluppa.

 

Uno sviluppo che passerà dalla digitalizzazione, dalla consulenza finanziaria sempre più ampia e in grado di toccare anche gli ambiti non finanziari, dai reclutamenti di bancari, giovani e donne (professioniste sempre più richieste e sempre più preparate), dalla creazione di team di pf senior e junior.

 

Team da non confondere, però, con gli studi associati di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) che al momento, secondo i vertici delle reti presenti a ConsulenTia 2015, non sono al momento necessari. O perlomeno oggi i dirigenti dell'industria non vedono benefici nello sviluppo della persona giuridica. Punto sul quale, però, Maurizio Bufi, presidente Anasf, ha invitato le reti, nei suoi saluti finali, a non chiudere a priori ogni possibilità: "Troviamo una forma di mediazione sul tema persona giuridica e, insieme, chiediamo alle autorità di recepirlo. Poi il mercato farà la sua strada".

 

Ma mercato, operatori e autorità sono anche chiamati, secondo Bufi, ad affrontare e risolvere l'eccesso di burocrazia che ricade sui singoli professionisti, il delicato tema del ricambio generazionale, il recepimento nei modi adeguati della Mifid 2 e il delicato tema del cambio di denominazione: "Diamo la spallata finale. Siamo consulenti e così ci vogliamo chiamare" ha concluso il presidente Anasf.

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