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Quotazione, consulenza, fidelizzazione: le parole chiave della nuova Banca IPIBI

4/2/2015

Inizia l'era di Antonio Marangi che, davanti ai nuovi azionisti annuncia un nuovo modello di remunerazione per la rete commerciale, il nuovo team manageriale, il nuovo nome e...


Si alza il velo sulla nuova Banca IPIBI che "sposa con forza la Mifid 2" e avvia un processo di rinnovamento e di evoluzione ulteriore del modello di consulenza che porterà l'istituto verso la quotazione. Aumento di capitale, nuovo statuto, nuovo sistema di remunerazione e incentivazione della rete commerciale, nuovo nome: saranno queste le tappe della road map dei prossimi tre anni di Banca IPIBI Financial Advisory che annuncia obiettivi ambiziosi: "puntiamo ad asset complessivi superiori ai 3 miliardi di euro, di cui il 65% in consulenza evoluta" contro l'attuale 34%, ha spiegato l'amministratore delegato della nuova IPIBI Antonio Marangi (nella foto) durante l'assemblea degli azionisti svoltasi a Milano il 2 aprile.

 

"Oggi c'è un passaggio del testimone dalla vecchia alla nuova compagine azionaria, prendiamo questo testimone da soci e con le idee molto chiare" ha continuato Marangi. "Idee unite dal focus della consulenza finanziaria e dell'indipendenza" perché "il fulcro del progetto rimane la rete commerciale" che già a partire da quest'anno potrà contare su un nuovo piano di incentivazione che "valorizza la raccolta netta e la consulenza finanziaria, prevede un piano di stock option, dei bonus per le performance dei singoli, un premio di fidelizzazione e la creazione di un fondo di solidarietà per le famiglie dei colleghi in caso di difficoltà" ha sottolineato l'a.d. che ha colto anche l'occasione per presentare il nuovo team manageriale.

 

"Sono previste quattro direzioni" ha annunciato Marangi: "la direzione mercato sarà guidata da Vincenzo Bafunno; Sebastiano Di Pasquale guiderà la direzione investimenti, relazioni istituzionali; a Roberto Leuzzi è stata affidata la direzione amministrazione finanza e controllo; a Stefano Mossa la direzione operations". Saranno loro i manager che guideranno la futura Banca Consulia (questo il nuovo nome che sarà proposto all'assemblea straordinaria, prevista tra circa 60 giorni, e alla Banca d'Italia) che ha come obiettivo centrale da qui a quattro anni circa la quotazione e che si propone sul mercato come polo aggregante del mondo delle sim di consulenza e dei family office. "Stiamo già valutando alcuni dossier e non escludiamo di riuscire a chiudere trattative da qui alla fine del 2015" ha affermato a margine dell'assemblea degli azionisti Antonio Marangi.

 

Assemblea che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione composto da 9 membri: la carica di presidente è stata affidata a Stefano Vinti, la vice presidenza a Osvaldo Bosetti, Marangi è stato confermato a.d. e sono stati nominati in qualità di membri del CdA Enrico Giuliani, Fabrizio Redaelli, Daniele Loro, Giorgio Calesella, Riccardo Petroni e Fabrizio Cerbioni.

 

 

Per quanto riguarda la compagine azionaria la nuova Banca IPIBI, nata dall’acquisizione del 58,5% del capitale dell’Istituto da parte della società veicolo Capital Shuttle, vede una partecipazione rilevante indiretta nel capitale tramite la stessa Capital Shuttle, costituita da: Finnor Srl (società riconducibile a Osvaldo Bosetti) con il 9,5%, UBI Fiduciaria (in rappresentanza di alcuni soci privati) con il 9,4%, Antonio Marangi, Amministratore Delegato di Banca IPIBI con l’8,3% e Banca Ifigest con il 6,7%. Nei prossimi mesi entrerà nel capitale di IPIBI anche Uniqa Previdenza (Gruppo Uniqa) con una quota del 5,3%.

 

Per quanto riguarda il passato, e in particolare Veneto Banca, ex-capogruppo di IPIBI, è prevista una riduzione fino al 25% della quota detenuta dall'istituto veneto dopo l'aumento di capitale, che sarà approvato nei prossimi mesi, e nel giro di dodici mesi l'uscita dall'azionariato in seguito all'acquisizione graduale delle sue quote da parte di Capital Shuttle. 

 

Banca IPIBI arriva al nuovo d-day con: asset gestiti superiori ai 2,4 miliardi (in in aumento del 8,20% rispetto al 2013); commissioni attive, grazie anche al contributo dei contratti di consulenza e assistenza, pari a 32,35 milioni con un incremento del 9,64% rispetto al 2013, con un’incidenza del 45,5% determinata dall’attività di consulenza pura; un utile d’esercizio negativo per 680 mila euro; il CET1 Ratio e il Tier 1 Capital Ratio al 26,74% e il Total Capital Ratio al 27,41%; 204 Financial Advisors; 3 Filiali operative (Milano, Roma, Torino); 34 Uffici Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) Associati; 13 Private Office.

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