Enasarco, a rischio la maggioranza del CdA

Dopo le lettere inviate ai ministeri per il rispetto della Legge Madia, secondo quanto risulta ad Advisoronline, alcuni membri del consiglio sarebbero pronti a chiedere un consiglio straordinario.
02/10/2017 | Francesco D'Arco

Il rapporto con il gruppo finanziario GWM e i dubbi sull'applicazione della Legge Madia rischiano di aprire una crisi all'interno della Fondazione Enasarco. Dopo le indiscrezioni di stampa, che hanno evidenziato nei mesi scorsi le perplessità intorno agli investimenti della fondazione con la società di gestione, che vede tra i suoi soci anche Massimo Caputi, nei giorni scorsi è scoppiato il caso del rispetto della Legge Madia. 

 

Due lettere inviate ai ministeri, l'ultima delle quali firmata da Manlio Marucci, hanno alzato il velo sul trattamento dei membri degli organi della Fondazione, alcuni dei quali rientrerebbero nella normativa che impone il divieto di retribuzione. Alla luce della norma, però, solo "alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione hanno dichiarato il proprio status di soggetti collocati in quiescenza chiedendo, la sospensione dei propri compensi in attesa di un chiarimento in merito", si legge nelle due lettere spedite ai Ministeri. 

 

Ma il chiarimento tarda ad arrivare e per questo, secondo quanto risulta ad Advisoronline, si prospetterebbe la richiesta, da parte di alcuni consiglieri della Fondazione Enasarco, di un CdA straordinario che metta all'ordine del giorno proprio la Legge Madia, ma non solo. Secondo fonti vicine alla fondazione, infatti, alcuni membri del CdA iniziano a valutare la necessità di prendere le distanze dalle vicende degli ultimi mesi e sarebbero pronti a valutare nuove coalizioni: una nuova maggioranza sembrerebbe ormai necessaria per riportare serenità all'interno dell'Ente.

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