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Poste: ecco come saranno riallocati i CF dopo la MIFID II

12/11/2017

Siglato un accordo tra l'azienda e i sindacati per garantire la presenza del personale idoneo in tutti gli uffici postali


È stato raggiunto un accordo tra Poste Italiane e i sindacati Slc/Cgil, Slp/Cisl, Uilposte, Failp/Sisal, Confsal e UGL sulla riallocazione dei CF di Poste Italiane per operare sotto la MiFID Ii, che entrerà in vigore il 3 gennaio. Come si legge nel verbale siglato alla riunione del 7 dicembre (riportato sul sito di Uilposte), a partire da gennaio 2018 saranno individuate tre fattispecie all'interno di tutto il personale abilitato da OCF: le risorse non possesso dei requisiti previsti dalla normativa (pari al 5% del personale abilitato, come riportato da AdvisorOnline.it a novembre); quelle in possesso del titolo di studio ma non dell’esperienza prevista dalla MiFID II (13% dei CF di Poste Italiane); e le risorse in possesso di entrambi i requisiti previsti. ​

Il documento individua “le modalità di gestione dell’intera attività e istituisce appositi tavoli regionali per approfondire e verificare la corretta operatività della procedura sul territorio”. L’obiettivo, prosegue la nota, è “salvaguardare la professionalità acquisita, senza disperdere capacità e competenze, e la volontà di ridurre al minimo le eventuali movimentazioni del personale”. In particolare, le risorse sprovviste di tutti i requisiti "non potranno più accedere ai sistemi riconducibili all’erogazione della consulenza MiFID" e saranno riallocate "in attività non riconducibili a MiFID (DUP UP Base, SCF-Finanziamenti ecc.)" all'interno dello stesso ufficio postale o in un ufficio non distante oltre 30 chilometri dall'attuale sede di operatività.

Quelle in possesso solo del titolo, ma non dell’esperienza prevista, necessiteranno di un periodo di tutoraggio che consenta loro di raggiungere l’esperienza necessaria. In questi casi, coloro che non dovessero trovare idonea ricollocazione entro i 30 chilometri potranno essere assegnati temporaneamente presso gli uffici di “maggiore impatto sul business” che garantiscano loro di fruire della necessaria attività di “tutoraggio” . Quelli in possesso di tutti i requisiti, saranno invece "coinvolte dal processo individuato nel verbale, esclusivamente per garantire la presenza di personale idoneo MiFID in tutti gli uffici postali" che comunque sarà individuato in un uffico entro i 30 chilometri.

I sindacati fanno sapere che la riallocazione del personale è circoscritta a soli 239 uffici postali in tutto il territorio nazionale e che “c’è quindi la possibilità di ridurre al minimo le problematiche e gli impatti negativi”. Le parti si incontreranno a livello nazionale nel mese di aprile 2018 per verificare gli impatti organizzativi "derivanti anche dalle risposte fornite dalla Consob rispetto alle richieste e all’emanazione del regolamento definitivo" conclude la nota.

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