"Abbiamo organizzato fin dall'inizio una banca di consulenza  tesa a ridurre il conflitto di interesse" racconta Paolo D'Alfonso direttore commerciale della banca che AdvisorOnline ha incontrato nel suo ufficio a Milano, presso la sede di Corso Monforte, per fare il punto sull'attività svolta e sulle sfide che l'industria della consulenza si trova a dover fronteggiare.

Paolo D'Alfonso (nella foto) chiarisce subito che la banca è nata Mifid compliant avendo scelto la strada dell'indipendenza e della consulenza a parcella. "L'idea alla base del contratto è che accreditiamo al cliente tutto ciò che le Società Prodotto ci riconoscono e il cliente paga al financial advisor il servizio di consulenza" spiega il direttore commerciale. "Questa è la forma più trasparente ed efficace di consulenza" continua D'Alfonso che sottolinea come tale scelta sia stata coraggiosa visto che i dati sui clienti disposti a pagare una parcella non sono molto entusiasmanti. Diverso e in positivo il caso di Banca Consulia: "I dati del 2016 evidenziano che le fee di consulenza pesano per il 50% sui ricavi e per il 35% sull'AuM" chiarisce D'Alfonso. Questo testimonia che per Banca Consulia la consulenza rappresenta il vero asset e core business.

"Il nostro modello risponde perfettamente alle esigenze della clientela private tuttavia, per la sua natura, risulta efficace anche per la clientela upper e affluent " precisa D'Alfonso. Insomma è un modello che può essere declinato in modo differente con la costante di valorizzare il rapporto di fiducia con il cliente.  Per l'esperto inoltre il mondo della consulenza vedrà un maggiore sviluppo nel futuro. "È un settore che risponde ad un’esigenza molto sentita  e, visto che la liquidità oggi è molto forte, c'è bisogno di esperti che accompagnino i clienti nella ricerca di soluzioni adeguate per la gestione del patrimonio" prosegue il direttore commerciale di Banca Consulia, che racconta anche le novità sul fronte prodotti della banca. 

 

Infatti, lavorando molto bene sul fronte delle gestioni patrimoniali, lo scorso aprile la Banca ha arricchito la propria offerta, già attiva con 9 linee, con altre due linee di gestione "specializzate": una Linea Bilanciata Paesi Emergenti e una Linea Bilanciata SRI.

 

"Sulla prima abbiamo scelto come advisor HSBC Global Asset Management, mentre sulla seconda Raiffeisen Capital Management" spiega D'Alfonso.  Il mondo dei Paesi Emergenti negli ultimi anni è molto cambiato. Nel passato si guardava al blocco BRIC, che indica Brasile, Russia, India e Cina come ad un blocco unitario. "Oggi è invece chiaro che i 4 Paesi hanno dinamiche, opportunità e rischi molto differenti tra loro e se i BRIC sono quasi “emersi”, altri paesi meno sotto i riflettori si stanno facendo strada: l’Indonesia, la Thailandia, il Vietnam, La Nigeria, il Ghana, il Cile " continua il direttore commerciale di Banca Consulia. "È un asset class che presenta interessanti livelli cedolari ma dove bisogna essere esperti, inoltre prevede di stare investiti a lungo, almeno 5 o 7 anni".

Per quanto concerne la linea bilanciata SRI. "L’impegno di Banca Consulia relativo agli Investimenti Socialmente Responsabili sta continuando a crescere, grazie anche alla partecipazione come Soci al Forum per la Finanza Sostenibile. Sicuramente nel 2018 in Europa stiamo assistendo ad un’accelerazione esponenziale dell’attenzione su queste tematiche, grazie all’action plan che la Comunità Europea ha varato recentemente. Dopo aver messo in distribuzione nel corso del 2017 diversi prodotti specializzati nel mondo SRI, abbiamo deciso di offrire ai nostri clienti un servizio di GP creato appositamente da Banca Consulia in questo ambito" conclude D'Alfonso.