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Fineco dribbla l'effetto MiFID II sulle commissioni ai CF

11/6/2018

L'a.d. Alessandro Foti: "La pressione sui margini è già in atto, ma siamo riusciti a rendere il business profittevole sia per la banca sia per i consulenti"


"Come sarà Fineco fra un anno? Non ho la palla di vetro, anche perché lo scenario sui mercati si sta facendo sempre più complesso e pieno di difficoltà. Di certo sarà una banca che continuerà a crescere secondo le attuali linee guida: focus sul private banking e un più equilibrato mix nell'offerta di prodotti e servizi". Alessandro Foti (nella foto), a.d. e d.g. di Fineco, è un dirigente coi piedi per terra. Cerca di nascondere la soddisfazione per i risultati conseguiti nei primi 9 mesi dell'anno, ma in realtà i numeri gli stanno dando ragione. L'utile netto rettificato - include anche -9,6 milioni netti per il contributo ai sistemi di garanzia dei depositi - è di 178,8 milioni di euro (+13,9%rispetto allo scorso anno); i ricavi si attestano a 464,8 milioni di euro (+7,8%), traniati dall'area investing (9,9%), con management fee in crescita del 12,6%, dal continuo miglioramento dell'asset mix e della produttività della rete di CF (i total financial assets per consulente sono aumentati del 9,4%, di cui 10% in risparmio gestito e 20% in guide products & services), e dall'area banking (+8,8%), che vede una maggiore incidenza dell'attività di lending (mutui +123%, prestiti personali +27% e fidi +98%).

"Siamo sempre più una banca one stop solution, in grado di rispondere a 360 gradi alle esigenze finanziarie dei nostri clienti e negli ultimi anni abbiamo spinto anche sulla direttrice del lending, accanto alla tradizionale offerta che si basa su raccolta diretta, investing e brokerage, dove siamo il primo operatore in Italia" prosegue Foti. Quanto alla rete di CF, la banca sta proseguendo nella strategia di riposizionamento verso la clientela di fascia alta: il segmento del private banking, clienti con asset superiori a 500.000 euro, a fine settembre vanta un patrimonio in crescita a 27,5 miliardi di euro (+9,7%) su un totale di asset finanziari di 70,9 miliardi di euro.

Quanto alla MiFID II, effettiva dal 3 gennaio 2018, per Foti non rappresenta un problema. "Quest'anno tutti si aspettavano un calo dei ricavi nel settore. Invece, noi siamo riusciti a rendere il nostro business profittevole per la banca e per i nostri consulenti. E questo perché alla componente negativa della pressione sui margini, che è già in atto, abbiamo contrapposto due fattori positivi: l'aumento dei volumi e della produttività, grazie anche al supporto della tecnologia che permette di seguire più clienti in modo efficiente, mantenendo elevati standard di qualità; e il miglioramento dell'efficienza operativa, grazie anche all'apporto di Fineco AM" spiega Foti.

Il resoconto di gestione al 30 settembre, infatti, sottolinea che le commissioni nette nei primi 9 mesi sono aumentate di 19,3 milioni di euro (+9,7% rispetto allo scorso anno) grazie all'aumento delle commissioni attive relative ai servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+17,6 milioni), ai servizi di incasso e pagamento e altri servizi bancari (introduzione del canone annuo per le carte di credito), "parzialmente compensate da maggiori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari per inventivi commerciali". Quanto all'attività di reclutamento, Foti sottolinea "che non è predatoria e il fine non è certo la raccolta, perché dei 4,8 miliardi raccolti da Fineco, l'84% proviene direttamente dalla rete e il restante 16% dal recruiting".

Invece, di Fineco AM, l'asset manager irlandese che è subentrata nella gestione dei fondi di fondi di casa a Pioneer (a seguito della cessione di quest'ultima ad Amundi nel 2016), Foti conta di farne la casa prodotto sia per la costruzione di fondi di fondi sia per ampliare la gamma di fondi in delega di gestione e tutte le altre soluzioni che andranno a costituire le componenti nei portafoglio dei consulenti. Parlando del prospetto introdotto dalla MiFID II e che arriverà a inizio 2019 ai clienti, in cui saranno indicati i costi della consulenza anche in valore assoluto, Foti si dice "non preoccupato". "Abbiamo messo in atto strategie e approcci che metteranno in condizione i nostri clienti di comprendere il valore della consulenza e consapevoli che la gestione dei risparmi non si improvvisa ma va affidata agli esperti. Il focus è andato soprattutto in 3 direzioni: qualità dei servizi e dei prodotti; efficienza operativa e grande vicinanza ai consulenti" conclude Foti.

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