A Londra, davanti alla comunità finanziaria, Banca Generali ha presentato le linee guida strategiche per i prossimi 3 anni puntando, a livello finanziario, su quella che la stessa banca private ha definito come una crescita sostenibile, solida e remunerativa per gli azionisti. Dati alla mano, Banca Generali, per il triennio 2019-2021, ha fissato target di raccolta su livelli superiori ai 14,5 miliardi (di cui 12,6-14,4 miliardi riferiti all’attuale perimetro e 2,1-3,4 miliardi riferiti alla raccolta netta delle nuove attività in Svizzera) e masse gestite per conto della clientela in un range compreso tra i 76 e gli 80 miliardi (le masse riferite ai contratti di consulenza evoluta sono attese a 5,5-6,0 miliardi). 

 

Una sfida industriale che, come affermato dallo stesso a.d. Gian Maria Mossa, parte dalla centralità della figura del consulente, che si arricchirà nel prossimo futuro anche di un allargamento delle soluzioni di asset management e di servizi per la protezione patrimoniale (wealth management), che contemplerà anche nuovi strumenti per le imprese. 

 

A livello strategico Banca Generali ha annunciato, per il triennio 2019-2021 anche un’ulteriore spinta al digitale con la scelta di non chiudersi alla tecnologia “in house” ma di seguire i paradigmi che si stanno affermando a livello internazionale in diversi settori, perseguendo un approccio di ecosistema aperto, capace di integrare le migliori best-practice e piattaforme informatiche a seconda dei servizi. 

 

Infine, di fronte alla comunità finanziaria, la banca del Leone ha ricordato le novità dell’allargamento del business oltre confine che hanno visto l’istituto comprare una boutique private, la ticinese Valeur Investments, come primo passo dell’espansione internazionale.

 

Per quanto attiene infine la remunerazione degli azionisti, Banca Generali conferma la sua politica di dividendi (pay-out al 70%-80% degli utili) e stabilisce un livello minimo per il dividendo annuale che non risulti inferiore a quanto distribuito nel 2018 a valere sui risultati dell’esercizio 2017 e pari a 1,25 euro per azione.