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Cosa non va nel contratto "ibrido" per i bancari

1/25/2019 | Manlio Marucci*

Il cammino imposto dalla tecnologia ha scardinato le logiche tradizionali del modo di fare banca costringendo gli istituti a ridisegnare nuovi modelli contrattuali


Il tema di cui si parla moltissimo in questi giorni va inquadrato senz'altro nel contesto delle politiche commerciali che da anni sta coinvolgendo in modo sistematico e a velocità inaspettata tutto il sistema del credito ed è legato al ruolo svolto dalle principali banche italiane che dalla crisi sistemica, partita nel 2008 dal fallimento di alcune banche americane, in questa fase del ciclo economico coinvolge anche le piccole e medie istituzioni creditizie.

Un fenomeno che forse nessuno si aspettava ma va letto attraverso la lente degli strumenti si analisi sociologica e politica per comprenderne appieno i suoi risvolti anche sul piano dei comportamenti psicologici e culturali. Indubbiamente va rilevato che "oggi" è finita la logica dominante nella percezione comune che il lavoro in banca fosse tra i più sicuri e stabili nel contesto delle categorie sociali, soprattutto per le aspettative riservate alle nuove figure professionali emergenti, quali i consulenti finanziari, agenti e mediatori creditizi, causa anche la crisi che ha coinvolto il potere contrattuale storicamente riservato alle organizzazioni sindacali nei rapporti negoziali con le rappresentanze dei datori di lavoro del settore.

Non dimentichiamo infatti che non ha più senso riproporre modelli contrattuali del passato - vincolanti nel determinare gli inquadramenti e le qualifiche professionali - se questi non sono più rispondenti ai nuovi processi organizzativi aziendali, dettati dalla nuova tecnologia (fintech) e dall'applicazione di strategie commerciali efficaci che rispondano a criteri di economicità e funzionalità del proprio business.

Si può dire che il cammino imposto dalla intelligenza artificiale in questi ultimi anni ha scardinato le logiche tradizionali del sapere e conseguentemente del modo di fare banca: riduzione dei costi strutturali con eliminazione delle agenzie improduttive; ridimensionamenti del personale; ridistribuzione delle figure apicali e dei quadri intermedi nell'organizzazione aziendale; investimenti massicci sulla sicurezza e tecnologia; riqualificazione e nuova formazione del personale; ridisegnare nuovi modelli contrattuali con la variabile dominante legata al risultato finanziario piuttosto che alla funzione; valenza alle politiche commerciali e di marketing.

In tale quadro, "business cycles", va considerata - a mio avviso - la linea avanza da Intesa Sanpaolo nel proporre e sperimentare un nuovo processo (in realtà unico nel suo genere nel settore dell'intermediazione creditizia) di politica contrattuale attraverso l'applicazione di un inquadramento del personale cosiddetto "ibrido", ovvero metà dipendente e metà lavoratore autonomo. Un processo innovato - per richiamare un grande economista del passato, Joseph Schumpeter, - che relativamente alle dinamiche legate allo sviluppo economico definiva le variabili endogene come "rottura dell'equilibrio del sistema" ponendo l'enfasi su alcuni elementi, "chimicamente combinati", che potessero dare impulso ad un nuovo ciclo dello sviluppo nel sistema così configurato.

In questa chiave di lettura credo che vada vista la "proposta-provocazione" della prima banca italiana, che sarà oggetto di discussione in fase del rinnovo contrattuale dei bancari, a cui le stesse organizzazioni sindacali dovranno misurarsi e dovranno essere ben preparate ed afferrate nel comprendere appieno la complessa dinamica della materia, sia sul piano della formazione dei ruoli specifici delle varie qualifiche; della definizione delle declaratorie delle funzioni e responsabilità; dell'inquadramento economico e professionale, rispetto alle normativa in essere; del livello di formazione adeguato; soprattutto dell'aspetto previdenziale ad esse applicate tra quella obbligatoria e quella prevista per il lavoro autonomo. Argomenti cruciali che nella dialettica del confronto - mi auguro - le parti in causa saranno sicuramente tenuti presenti per superare le criticità di cui sopra.

*segretario generale Federpromm

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