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SdR, CF e risparmiatori chiedono più educazione finanziaria

3/21/2019

La domanda di una maggiore alfabetizzazione e di programmi mirati sul risparmio e gli investimenti è unanimemente condivisa


Di fronte ad un contesto regolamentare e ad un mercato sempre più globalizzato e transnazionale, la domanda di una maggiore alfabetizzazione e di programmi di educazione finanziaria sul risparmio e gli investimenti è unanimemente condivisa e accolta sia dai risparmiatori che dai consulenti finanziari.

Questo lo spaccato sul tema che emerge dall’Osservatorio sul risparmio degli italiani rinnovato, anche quest’anno, in occasione del Salone del Risparmio. Sul tema dell’educazione finanziaria il parere è quasi unanime: con il 79% dei risparmiatori intervistati e la quasi totalità dei consulenti (96%) che sono favorevoli ad un programma di avvicinamento e formazione riguardo il mondo del risparmio e degli investimenti.

Per il 57% dei risparmiatori questo programma dovrebbe rivolgersi a chiunque senza limitazione d’età, mentre per il 20% a tutte le persone dai 16 ai 35 anni. Alla domanda su chi dovrebbe farsi promotore di questa iniziativa, i risparmiatori e i consulenti si dividono: se i primi riconoscono principalmente allo Stato e alle Istituzioni finanziarie questo ruolo (47%), confermando un dato già riscontrato in passato, i consulenti attribuiscono questa responsabilità principalmente alle Associazioni di categoria (64%). Intervistati su quellocheconta.it, il portale pubblico di educazione finanziaria, ideato dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, la valutazione, tra gli intervistati che lo conoscono, risulta unanime: l’81% dei risparmiatori e l’85% dei professionisti lo giudicano positivo o molto positivo.

“L’educazione finanziaria di tutta la popolazione, e non solo dei risparmiatori, rimane un tema fondamentale per il Sistema Italia - commenta Diego Martone, Ceo di Demia che ha svolto l’indagine per Assogestioni - ed è sentito da tutti gli attori in campo. Professionisti e cittadini concordano, infatti, sul fatto che ancora vi siano troppe lacune nella conoscenza di prodotti, mercati, ma anche di termini e linguaggi utilizzati nel campo della finanza personale”.

“Le scelte finanziarie sono tra le principali decisioni che gli individui prendono nel corso della vita. La maggior parte dei cittadini italiani, tuttavia, non possiede conoscenze sufficienti a prendere decisioni corrette o a richiedere supporto a professionisti qualificati”, afferma Jean-Luc Gatti, direttore comunicazione di Assogestioni. “L’associazione – prosegue Gatti – ha da tempo riconosciuto il ruolo che l’educazione finanziaria e la formazione professionale possono svolgere nella protezione dell’investitore, ed è attualmente impegnata in numerose iniziative – molte delle quali trovano spazio e risonanza al Salone del Risparmio – dove le competenze degli operatori sono valorizzate con momenti di formazione certificata”.

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