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Consulenti finanziari: ecco le reti che stanno invecchiando

7/3/2019

Un recente studio di Start Up Italia su dati dell'albo unico (OCF) ha messo in luce le criticità delle reti sul fronte del passaggio generazionale


A distanza di 30 anni dall'introduzione della legge sulle SIM l'età dei consulenti finanziari (ex promotori) si è alzata. E di molto. Oggi, nonostante i professionisti con più di 50 anni siano oltre il 57,3%, le reti - in concorrenza tra loro nell’accaparrarsi i migliori consulenti - continuano a orientarsi su professionisti con un'elevata seniority mettendo in atto politiche di reclutamento che di fatto bloccano orizzontalmente il sistema del passaggio generazionale. Stando a uno studio su dati dell’albo OCF di Start Up Italia, un head hunter di CF e private banker, gli iscritti a OCF a fine maggio 2019 con meno di 45 anni sono 13.080 (23,8% dei circa 55.000 iscritti all'albo). Di questi, i millenials (nati dopo il 1980) sono ancora una parte residuale: 5.670, pari al 10,3% del totale. Addirittura i nati negli anni 90 sono solo 733 su oltre 55.000 iscritti.

Ma quali sono le reti che necessiteranno nei prossimi anni di un ricambio generazionale? Anzitutto, sempre sulla base dello studio di Start Up Italia, si può notare che IW Bank PI (12,5%), Banca Generali (15%), Sanpaolo Invest (17%) e Allianz Bank FA (18%) detengono la più bassa percentuale di consulenti under 45 tra i principali network di financial advisor. Considerando la percentuale di over 60, le reti con più CF "silver" sono invece Fideuram (27,4%), Azimut (24%), Allianz Bank FA (24,5%), Banca Generali (21,4%) e Sanpaolo Invest (21,3%).

Le reti che hanno un organico più giovane (under 45 ) sono invece Banca Mediolanum (33,5%), Fineco (29,1%), ma anche Fideuram (20%) e Azimut (21%). Se consideriamo i soli millennial, ai primi posti troviamo infatti le stesse reti: Fineco (15,4%), Banca Mediolanum (14,2%), Fideuram (12,1%) e Azimut (11,3%). Nel caso degli under 40, tuttavia, non è raro che siano "figli d'arte" che ereditano i portafoglio dei genitori, anch'essi CF - spiegano gli esperti di Start Up Italia. Un discorso a parte meritano, infine, CheBanca! (43,4% di under 45 e 22,1% di millennial) e Deutsche Bank (17,9% di under 45 e 9,9% di millennial): entrambe presentano percentuali di CF giovani molto alte, ma i dati estratti da OCF - precisano gli esperti di Start Up Italia - non permettono di distinguere tra consulenti finanziari con contratto di agenzia (tied agent) e dipendenti bancari (private banker o gestori affluent).

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