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Azimut, “chi ci vende allo scoperto perde soldi”. Parola di Pietro Giuliani

7/3/2019

Il presidente del gruppo lancia la sua nuova sfida al mercato. Una sfida quinquennale che vedrà crescere il ruolo di due aree di business.


Azimut ha celebrato i suoi 15anni a Piazza Affari con una conferenza stampa durante la quale Pietro Giuliani (presidente), Gabriele Blei (a.d.), Alessandro Zambotti (a.d. & CFO) e Paolo Martini (a.d. e direttore generale) hanno fornito una fotografia del gruppo Azimut oggi ma, soprattutto, le prime indicazioni sul prossimo piano quinquennale che, come affermato dal presidente Giuliani, “sarà presentato nei prossimi dodici mesi”. Quando? “Non indicherò una data precisa perché voglio che tutti coloro che continuano a shortare il titolo siano preoccupati” ha affermato subito Giuliani che non ha nascosto il disappunto verso operazioni di borsa che “non trovano una logica visto il +715% del nostro titolo dal 2004 a oggi e vista la nostra capacità di fare utili”. Per questo Giuliani si è mostrato fiducioso sulla capacità di Azimut di presentare un nuovo piano “ancora più ambizioso e realizzabile così come abbiamo realizzato i precedenti tre piani quinquennali precedenti”.

Ma qualche anticipazione sulla Azimut del 2024 è arrivata e vede una forte crescita di tutte le linee di business con un incremento del contributo fornito dai mercati internazionali ed emergenti e dai mercati privati e alternativi che oggi pesano rispettivamente il 30% e l’1%, ma entro il 2024 peseranno per il 35% e per il 15%. Il tutto con “un miglioramento della qualità dei ricavi e dell’utile netto che vedranno un incremento delle commissioni ricorrenti e una minor dipendenza dalle commissioni variabili” ha spiegato Zambotti.

È toccato infine a Paolo Martini il compito di mostrare la via di sviluppo per quanto riguarda tutta l’attività italiana di wealth management e di consulenza finanziaria in generale. L’a.d. e d.g. di Azimut ha indicato i quattro focus strategici da qui al 2024: valorizzazione del global team verso cf e clienti; sviluppo della piattaforma multi canale banking, insurance, lending e GPM; sviluppo di ulteriori servizi di wealth management e ulteriore sviluppo della nuova piattaforma di business Zenith.

Martini, infine, ha alzato il velo sullo sviluppo di Azimut Libera Impresa: “il progetto sarà focale per la crescita del gruppo da qui al 2024 e vedrà le masse passare dagli attuali 500 milioni a circa 1,5 miliardi alla fine del 2020 e al 15% delle masse totali di Azimut Holding alla fine del 2024”. Ovvero? “Parliamo di circa 7-8 miliardi di euro” ha concluso Martini. 

Eppure nonostante i numeri i questi 15 anni c’è chi continua ancora a shortare il titolo Azimut. Perché? “Forse perché qualcuno ci vuole acquistare ad un prezzo ridotto rispetto al nostro reale valore” ha risposto subito Giuliani. “Di certo chi vendo allo scoperto perde soldi. Noi non perdiamo l’entusiasmo e siamo consapevoli del nostro valore, un valore che comprende anche l’estero, un’area di business sempre più importante. Non è un caso che siano sempre più numerosi anche i nostri competitor che stanno annunciando attività di sviluppo all’estero” ha concluso il presidente di Azimut Holding.

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